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Manifatture Sigaro Toscano: intervista all’a.d. Stefano Mariotti

Una storia lunga oltre due secoli, grazie a un prodotto iconico del know how italiano. Una realtà industriale che vive in simbiosi con la propria filiera. Due stabilimenti nella Penisola e un’attività negli Usa. E un a.d. che racconta con entusiasmo quel che c’è dietro, dentro e oltre le Manifatture Sigaro Toscano

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Ci sono eccellenze del fare italiano che entrano di diritto nella categoria del lusso accessibile, prodotti di pregio – per materiali e fattura – con una storia tutta da raccontare. Quella di Manifatture Sigaro Toscano, nello specifico, è lunga oltre 200 anni. Con un presente che parla di artigianalità, made in Italy, di tradizione frammista a innovazione, nonché di mercati internazionali che collocano di diritto la produzione italiana di sigari Toscani tra l’aristocrazia globale del tabacco. Se poi a narrare quello che è un vero e proprio mondo, fatto di piccoli agricoltori e donne che in quel di Lucca realizzano ancora a mano i sigari come si faceva fin dalle origini, è l’a.d. nonché direttore generale dell’azienda in questione, Stefano Mariotti, allora c’è da giurare che il racconto si arricchirà di particolari, curiosità, dati tecnici e finanche leggende su una Manifattura che – malgrado il ricorso alla meccanica, all’elettronica e alla digitalizzazione – continua a emanare un fascino che sa di antico.

Lei ha sempre lavorato nel mondo del tabacco, con Manifatture Sigaro Toscano si può dire sia entrato a far parte dell’aristocrazia del fumo?Esatto, anche se a me non piace parlare di fumo quanto di lusso accessibile, ovviamente nell’aspetto del fumo lento, dell’assaporare i piaceri della vita. Con questo non voglio dire che potenzialmente non sia dannoso, ma i nostri consumatori fumano tutt’al più uno-tre mezzi sigari al giorno, gli heavy smokers si concedono al massimo due sigari al giorno. Siamo a un consumo equiparabile alla gratificazione personale, a un momento di rilassamento: alcuni fumano una volta a settimana magari per celebrare occasioni speciali.

Insomma, un consumo meditativo… Un mio ex direttore diceva che fumare il Toscano non è un vizio ma uno stile di vita.Infatti, perché non è la dipendenza da nicotina a guidarne il consumo, bensì la voglia di godersi un momento di relax. E stiamo parlando di un prodotto di puro made in Italy, a livello internazionale il Toscano è considerato tout court il sigaro italiano per eccellenza. Anche perché nessun prodotto può vantare la nostra storia.

È vero che sarebbe nato per errore…Il sigaro Toscano nasce nel 1815 quando una partita di tabacco, lasciata essiccare al sole nel cortile della Manifattura di Firenze, venne bagnata da un temporale estivo. La pioggia innescò un processo di fermentazione, inducendo a pensare che il materiale fosse andato a male e…

L’intervista continua sul numero di Business People giugno

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