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Pirateria: danni per oltre 1 miliardi di euro all’audiovisivo

Diminuisce, ma non abbastanza, il fenomeno. E la metà dei pirati si sente “intoccabile”. I dati Ipsos per Fapav

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Quella della pirateria è un’abitudine ancora radicata tra gli italiani e che interessa il 38% degli maggiori di 15 anni. Il dato è stato evidenziato dall’Indagine 2018 sulla pirateria audiovisiva in Italia, una ricerca frutto di tre anni di studi condotti da Ipsos per Fapav. «Considerando che la principale forma di pirateria è oramai quella digitale (che coinvolge il 33% della popolazione adulta, ndr), che ha luogo in varie modalità sul Web, e se calcoliamo solo gli user abituali di internet, l’incidenza della pirateria tra gli adulti sale al 60%».

L’impatto combinato della pirateria di film e serie si stima in 109 milioni di fruizioni perse nel 2018 (-1% vs 2017, -15% vs 2016), per un danno finanziario all’industria audiovisiva pari a 600 milioni di euro (-3% vs 2017, -13% vs 2016). La stima di del fatturato perso da tutti i settori economici italiani a causa della pirateria audiovisiva è invece pari a 1,08mld di euro (1,05 nel 2017, 1,2 nel 2016), per 203 milioni di mancati introiti fiscali stimati e mettendo a rischio 5.900 posti di lavoro. Anche se l’83% degli adulti è a conoscenza del fatto che la pirateria è un reato, il 51% ritiene «improbabile di essere scoperto e sanzionato».

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