Calcio, diritti Tv: Sky Italia per i pacchetti di esclusive

La piattaforma ha investito nel calcio oltre 6 miliardi di euro in 10 anni, ma il sistema deve risolvere le sue anomalie

Sky entra nel dibattito sui diritti del calcio in Tv (stagioni 2015-2018) con una lettera di Jacques Raynaud, Executive Vice President Sky Sports & Sky Advertising di Sky Italia, al Corriere della Sera. La piattaforma, spiega, ha investito in 10 anni oltre 6 miliardi nel sistema calcio italiano, ma la Serie A è caratterizzata da una «doppia anomalia», essendo l’unico campionato i cui diritti Tv vengono venduti per piattaforme tecnologiche e a prezzi diversi pur trattandosi di pacchetti simili. Un’anomalia, quest’ultima, in passato attribuibile alla natura sperimentale Dtt, ma che oggi non ha più ragione d’essere, essendo il digitale terreste raggiungibile dalla quasi totalità delle famiglie. Oggi Sky sostiene i due terzi dei costi del sistema, pagando più del doppio del suo principale concorrente per trasmettere le stesse partite, un modello definito discriminatorio, non equo e né sostenibile. Alla luce degli esperimenti fallimentari a livello internazionale, Raynaud scarta l’ipotesi di un canale della Lega calcio, la quale ha invece davanti a sé due soluzioni: continuare a offrire pacchetti per piattaforma, ma sostanzialmente equivalenti per contenuti e valore economico, oppure offrire pacchetti di esclusive, «la via scelta da tutte le principali Leghe europee» (fermo restando che nessun operatore può per legge acquisire la totalità dei diritti in esclusiva). Questa è l’opzione caldeggiata da Sky: secondo la piattaforma, infatti, questa soluzione porterebbe una reale competizione nel mercato, all’ingresso di nuovi player, a una maggiore valorizzazione del prodotto con conseguenze positive per i telespettatori.

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