Connettiti con noi

Business

Sviluppo, imprese: “Tempo scaduto, bisogna fare”

Ennesimo appello al presidente di Consiglio di Abi, Ania, Alleanza delle Cooperative Italiane, Confindustria e R.E TE Imprese Italia. Le Associazioni sottolineano l’assenza di dialogo con l’esecutivo e chiedono unità di intenti per “superare una fase difficile”

“Le imprese industriali, le imprese artigianali, commerciali e dei servizi, le imprese cooperative, le imprese bancarie e assicurative stanno facendo del loro meglio per passare attraverso l’attuale difficile contingenza, ma solo nel contesto di un efficace piano integrato e condiviso di rilancio del Paese questi sforzi non verranno vanificati”. Si chiude così il nuovo appello al governo da parte delle Associazioni di imprese, a pochi giorni dalla probabile discussione di un nuovo Decreto sviluppo per rilanciare la crescita economica italiana. In una lettera inviata al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, i presidenti di Abi, Ania, Alleanza delle Cooperative Italiane, Confindustria e R.E TE Imprese Italia chiedono un confronto aperto per poter risolvere insieme alle istituzioni una situazione economica “sempre più difficile. La fiducia nel nostro Paese sta velocemente diminuendo malgrado gli innegabili punti di forza dell’Italia e i risultati raggiunti – scrivono i rappresentanti delle imprese – Abbiamo elaborato proposte concrete che possono essere discusse e integrate. A oggi, nessuna reazione concreta è seguita da parte del Governo e nessun dialogo è stato aperto”. E così, a circa tre settimane dal ‘Manifesto delle imprese per la crescita’, le Associazioni chiedono a gran voce di “poter partecipare alla individuazione e alla messa a punto delle misure (del decreto sviluppo, ndr) per contribuire ad accrescerne fattibilità ed efficacia. Un confronto – spiegano – sarebbe oltremodo utile e pienamente in linea con quanto avviene in ogni Paese della Unione Europea. Il nostro è un appello forte al fare: con unità di intenti è possibile superare una fase difficile” perché l’Italia, si sottolinea nella lettera, “ha mezzi, risorse, intelligenze, per risalire la china ma il tempo è scaduto. E’ allora di fondamentale importanza che il Decreto Sviluppo contenga misure strutturali, concrete e credibili, che diano un chiaro segnale di inversione di marcia, in assenza rischierebbero di essere vanificati gli sforzi fatti fino ad oggi in ordine alla tenuta dei conti pubblici”.