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I rischi per le pmi: in Italia cresce la paura per auto aziendali, reputazione e cyber crime

Presentati i dati della terza sondaggio internazionale di Zurich sulle piccole e medie imprese a livello internazionale. All’estero più timori nei confronti della corruzione, soprattutto in Svizzera

I pochi consumi e la concorrenza elevata restano le paure principali per le piccole e medie imprese italiane, ma nel 2014 i timori per danni a trasporti e veicoli aziendali è cresciuto esponenzialmente, così come quelli per i danni reputazionali (incontrollabili ai tempi dei social network) e per il cyber crime. A indagare sul tema dei rischi per le piccole imprese di circa 20 Paesi di tutto il mondo – tra cui anche l’Italia – è il sondaggio internazionale Zurich, giunto quest’anno alla terza edizione.In base al sondaggio – Rischi Pmi_Ricerca Internazionale – ciò che continua a preoccupare maggiormente le pmi italiane è la mancanza di domanda associata all’eccesso di scorte, che per il 39% del campione rimane il primo rischio (35% nel 2013). Seguono la concorrenza elevata e il calo dei prezzi che influisce sui margini di vendita, un forte rischio per il 27% degli intervistati in Italia, dato in linea con la media europea dove ricopre il primo posto tra i rischi con il 33%.

LA SVIZZERA SCOPRE LA CORRUZIONE. Al secondo posto in Europa tra i maggiori rischi per le pmi, la debolezza dei consumi o l’eccesso delle scorte (31%), a eccezione della Germania dove questa percentuale è molto più bassa rispetto agli altri Paesi della regione (18%). Aumenta, inoltre, la percentuale delle pmi europee che temono la corruzione, con un picco in Svizzera (12% nel 2014, contro lo 0% del 2013); fatta eccezione per l’Italia dove solo il 2,5% del campione teme questo tipo di rischio. Tra i pericoli meno rilevanti per le piccole medie imprese nella maggior parte dei Paesi europei, troviamo gli eventi dolosi, vandalici e sociopolitici , con solo il 6%.

NEL RESTO DEL MONDO. Non molto diverso il percepito nel resto del mondo: per Sud America, Asia del Pacifico e Medio Oriente e Africa, il rischio maggiormente avvertito è quello della concorrenza associata al calo dei prezzi che influisce sui margini delle aziende, con una lieve minoranza in Sud America, dove resta più rilevante la paura della debolezza dei consumi e il conseguente eccesso di scorte (34%). In Australia invece il rischio collegato alla forte concorrenza e al calo dei prezzi è sceso molto rispetto al 2013 (25% nel 2014 contro il 38% nel 2013), mentre è aumentata la percezione del rischio legato ai problemi fiscali e legali (18% nel 2014, 10% nel 2013).