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Fca, raggiunto negli Usa l’accordo sul dieselgate

La società ha accantonato 815 milioni di dollari, già messi a bilancio nel 2018, per far fronte alle spese collegate al caso

La Corte degli Usa ha finalmente approvato l’intesa che Fiat Chrysler Automobiles ha raggiunto a gennaio con vari enti degli Stati Uniti sul dieselgate. Ora che è arrivato il via libera ufficiale, dunque, i consumatori potranno beneficiare di rimborsi compresi fra i 990 (per gli affittuari dei veicoli) e i 3.075 dollari (per i proprietari), oltre che di un aggiornamento gratuito del software per i motori e di un’estensione della garanzia sui veicoli diesel Ram 1500 e Jeep Grand Cherokee venduti dal 2014 al 2016.

Si chiude così la class action avviata nei mesi scorsi sulle emissioni di alcuni motori diesel. Gli accordi raggiunti in 50 Stati americani, fra cui quello con l’Epa, l’ente per la protezione dell’ambiente, la California Air Resources Board e la U.S. Customs and Border Protection, non rappresentano “alcuna ammissione di colpevolezza e di avere compiuto qualsiasi azione illegale e violazione delle norme in vigore”, si legge nel comunicato di Fca. I clienti avranno tempo fino al 3 febbraio 2021 per presentare le richieste e per aggiornare il software del veicolo (senza aggiornamento le richieste non verranno accettate). La società ha accantonato 815 milioni di dollari, già messi a bilancio nel 2018, per far fronte alle spese collegate al caso.