Puglia: ReCaS, il super calcolatore che lavora per 13.000 pc

Costato 13 milioni di euro, è un gioiello in grado di lavorare enormi quantità di dati. E non sarà solo al servizio della scienza

In Puglia irrompe il futuro. A dimostrarlo è il gioiello tecnologico denominato ReCaS, un super calcolatore dal valore di 13 milioni di euro, costruito grazie a fondi europei e frutto della collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’Università “Aldo Moro” di Bari.

COS’È RECAS. L’acronimo ReCaS, Rete di Calcolo per SuperB, nasconde quella che promette di essere una fra le più importanti infrastrutture pubbliche italiane per il calcolo di dati e il loro immagazzinamento. Dispone, infatti, di un’enorme memoria (oltre 6.000 terabyte), ha una velocità pari a 10 Gbit al secondo ed è collegato con le più importanti risorse e-infrastructure nazionali e internazionali. Insomma, è davvero un super calcolatore: da solo, svolge il lavoro di 13.000 computer tradizionali.

A COSA SERVE. La struttura servirà, in futuro, per fungere da fondamentale risorsa per ricerche che necessitino di volumi molto elevati di risorse di calcolo. Si pensa potrò essere utilizzato, ad esempio, per elaborare i dati provenienti dai satelliti e dal Cern, cosicché ReCaS possa essere di ausilio in esperimenti di astrofisica o fisica subnucleare. Un’eredità, questa, raccolta da ReCaS dal suo antesignano, il Centro di Calcolo Scientifico di Bari, che contribuì anche alla scoperta del Bosone di Higgs nel 2012.

UNA RISORSA PER LA PA. Tuttavia non sarà solo la ricerca a beneficiare delle tante potenzialità di ReCaS: il calcolatore sarà infatti messo a disposizione anche delle imprese e della Pubblica Amministrazione. Per esempio, esso viene già utilizzato dall’Agenzia regionale per l’ambiente della Puglia, che ne ricava previsioni meteo accurate e usa le sue stime sulla ventosità per regolare la produzione delle grande industria del territorio, riducendole nei giorni di vento al fine di migliorare la qualità dell’aria dei centri abitati.

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