Pene più severe per furti, scippi e voto di scambio

Al via la discussione della riforma del processo penale: oggi il nodo intercettazioni

Furti, scippi, scambio elettorale politico mafioso: sono questi i reati che vedranno aumentare le pene grazie all’accordo di governo, maggioranza e opposizione. Continua oggi la discussione sulla riforma del processo penale all’esame in aula dopo l’analisi di 14 dei 34 articoli del dd. Accantonati finora quattro provvedimenti, in particolare quello che fissava un tetto di tre mesi per i magistrati per chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione dopo tre mesi dalla chiusura delle indagini. Si riparte in mattinata da un altro dei temi caldi, quello delle intercettazioni, contestato per il limite imposto alla diffusione delle telefonate non rilevanti: visti i tanti nodi, il voto finale potrebbe slittare a lunedì o martedì.

La stretta su furti in abitazione, scippi e rapine prevede l’innalzamento dei minimi di pena da 1 a 3 anni, da 3 a 4 (anche per la rapinga) riguarda i minimi delle pene previste, che salgono, rispettivamente, da 1 a 3 anni e da 3 a 4 (anche per la rapina). Viene inoltre escluso il giudizio di equivalenza o di prevalenza delle circostanze attenuanti rispetto alle aggravanti Plauso della Lega, bocciata però poi su un emendamento che voleva punire con il carcere l’accattonaggio molesto.

© Riproduzione riservata