Galassia Marenco, anche Borsalino coinvolta nel crac miliardario

La storica azienda finisce nell’indagine per bancarotta delle Fiamme Gialle di Asti

Borsalino, la storica azienda di cappelli made in Italy, è coinvolta in un crac finanziario di proporzioni storiche per l’Italia. Al centro di tutto c’è Marco Marenco, che di cappelli non si è mai occupato: il settore privilegiato dall’imprenditore, infatti, è quello dell’energia, ed è attualmente sotto processo per bancarotta.

GALASSIA MARENCO. Il 24 aprile, infatti, Marenco è stato arrestato in Svizzera ed estradato in Italia; attualmente si trova agli arresti domiciliari ad Asti, imputato del fallimento da 3,5 miliardi e privato del suo patrimonio da 190 milioni di euro, attualmente sotto sequestro preventivo. Altri 63 milioni di euro in ville, terreni, conti correnti personali e societari sono stati posti sotto vincolo cautelare perché riconducibili all’imprenditore. È questo il risultato dell’indagine della Guardia di Finanza, disposta dal gip di Asti Giorgio Morando, sulla “galassia Marenco”, come definito il gruppo di ben 175 società – Borsalino compresa – amministrate dal businessman piemontese; oltre a lui, sono indagati altri 29 soggetti accusati di reati tributari, societari e fallimentari gravi.

BORSALINO IN SALVO. La vicenda trova la sua origine nelle numerose acquisizioni di aziende legate al settore energetico, che Marenco avrebbe attuato grazie a finanziamenti con debito bancario. Prima dell’arresto, l’imprenditore avrebbe inviato su conti offshore nei paradisi fiscali il patrimonio di ottanta aziende appartenenti alla “galassia”; quel che si intuisce dalle indagini è un’evasione fiscale di dimensioni impressionanti, peggiorata da un permanere di passivi altrettanto importanti, entrambe nascoste da un giro d’affari intricatissimo e impossibile da ricostruire. E Borsalino è stata trascinata nel vortice, nonostante l’estraneità dell’azienda al core business del gruppo Marenco; la griffe è stata però graziata: il tribunale di Alessandria ha approvato il salvataggio del marchio, affidandola a Philippe Camperio, l’imprenditore che si è preso l’incarico di portarlo fuori dalla crisi.

© Riproduzione riservata