Falso in bilancio e intercettazioni, il piano del governo sulla Giustizia

Primi passi verso la riforma, che in alcuni punti trova forti perplessità dall’Associazione nazionale magistrati. Ecco le novità principali

Misure per accorciare la lunghezza dei processi, responsabilità civile dei giudici, stretta sulle intercettazioni e nuovi reati penali di natura economica. Sono alcune dei punti su cui si inizierà a lavorare in Parlamento per avviare una riforma della Giustizia, attesa da fin troppo tempo in Italia. Su alcuni punti, però, la politica trova una forte opposizione da parte dell’Anm, l’Associazione nazionale dei magistrati, che mal digerisce, ad esempio, la responsabilità civile e disciplinare dei giudici. Ecco, in sintesi, i punti principali della riforma della Giustizia avviata dal governo Renzi.

Lunghezza processi. Per risolvere l’infinità dei processi in coda – si parla di 9 milioni di udienze pendenti tra processi penali e civili – si dovrebbe agire in cinque mosse. La prima: uno snellimento sia nel penale che nel civile, con interventi sui codici di procedura penale e di procedura civile. La seconda: potenziamento della magistratura ordinaria e onoraria. La terza: una sterzata ai tempi del Csm. La quarta: punizioni e responsabilità. La quinta: garanzia effettiva che i processi non cadano nel vuoto con la prescrizione. Responsabilità civile dei giudici. Sarà molto criticata dalle toghe, anche se il governo esclude una responsabilità civile diretta. Si annuncia un intervento che limita fortemente l’attuale filtro e rimodula la rivalsa dello Stato sulla toga fissandola al 50% invece di un terzo.

Intercettazioni. Si punta a vietare che le telefonate finiscano subito nelle ordinanze di custodia cautelare, dove le intercettazioni verrebbero riassunte, e a non dare le copie alle parti prima dell’udienza stralcio. Gli avvocati potrebbero solo ascoltare le registrazioni. Penale e civile. Per quanto riguarda i processi di natura penale dovrebbero essere tre i capisaldi: intervento sulla prescrizione, con l’idea di fermarla al primo grado; forte riduzione delle impugnazioni; archiviazione per tutti i processi di lieve entità. Si discute anche sui tempi di iscrizione dei reati, con l’idea di renderli contestabili per le parti.Per la procedura civile si punta a ridurre l’arretrato, anche con la progressiva “degiurisdizionalizzazione”, che si risolverà nel sempre minor ricorso al giudice a tutto vantaggio della negoziazione assistita e al giudizio di fronte a un arbitro. Entrano a pieno titolo gli affidavit, la fase esecutiva del processo vedrà penalizzato il debitore che cerca di perdere tempo. Nasce il tribunale della famiglia e della persona e si assesta quello delle imprese. In Cassazione si snellisce il processo civile. Reati economici e mafiosi. Tra le misure il nuovo falso in bilancio (punito fino a cinque anni), l’auto-riciclaggio (fino a sei), e maggiori pene per il 416-bis (fino a 15). Ma anche misure d’esecuzione della pena più stringenti per i boss, nuove regole sul sequestro e la confisca dei beni.

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