Elezioni in Brasile, la grande alleanza per battere Dilma Rousseff

Il partito socialista di Marina Silva appoggerà il socialdemocrativo Aécio Neves nel ballottaggio del 26 ottobre. Si punta a estromettere il fronte dei lavoratori dal governo dopo 12 anni di potere

Una grande alleanza per battere Dilma Rousseff ed estromettere il Partito dei lavoratori dal governo dopo 12 anni di potere ininterrotto iniziati con Lula.

A varare la mossa è il partito socialista di Marina Silva che, sconfitto al primo turno un po’ a sorpresa, ha deciso di appoggiare i socialdemocratici di Aécio Neves al ballottaggio del 26 ottobre. Con questa nuova situazione, il primo sondaggio dà vincente Neves al secondo turno 54 a 46.

Solo quattro anni fa, invece, il Psb aveva ottenuto il 19% dei voti ma non aveva stretto nessuna alleanza per il ballottaggio.

LE RICHIESTE. Ora il Psb formulerà delle richieste per concretizzare l’appoggio. La prima sarà il divieto di rielezione (un solo mandato quadriennale), investimenti nella scuola a tempo pieno, una politica di sviluppo sostenibile, la protezione della foresta amazzonica. Oltre a un’apertura alle organizzazioni dei contadini senza terra e degli indios.

Dietro la manovra ci sarebbe l’ex presidente Fernando Henrique Cardoso, esponente dello stesso partito di Neves ma consigliere politico della Silva. A incidere, però, è soprattutto il passato acceso tra Marina e Dilma quando erano insieme nei due mandati del governo Lula.

RANCORI DAL PASSATO. Marina Silva era stata infatti tra i fondatori del Partito dei lavoratori sotto la dittatura militare degli anni Ottanta. Ministro dell’Ambiente dal 2002 al 2008, si dimise proprio a causa delle liti con la Rousseff sulla questione dell’Amazzona.

Oggi al centro del dibattito politico c’è invece l’economia dopo gli scontri e le proteste degli ultimi anni. Il Nord e il Nord est più poveri votano ancora per Dilma, mentre il Sud delle classi medie produttivesi è ribellato al governo di Brasilia.

© Riproduzione riservata