Covid-19: le aziende alimentari a fianco dei lavoratori

Da Mutti a Lactalis passando per Rana, le imprese del food aumentano i compensi dei dipendenti

Il food, insieme a quello di certi presidi sanitari e farmaci, è l’unico settore che sta registrando una crescita in questo periodo di emergenza coronavirus. A fronte quindi di un mercato aumentato già di oltre il 4%, come fatto notare da una ricerca di Confcommercio, e di una categoria di lavoratori che si trova a prestare la propria attività in eccezionali condizioni di disagio per le misure precauzionali rese obbligatorie negli stabilimenti per evitare il contagio, molti imprenditori di questa categoria hanno deciso di riconoscere un aumento di stipendio ai dipendenti.

Per esempio, Francesco Mutti, a capo dell’omonima azienda di composte di pomodori, oltre ad aver devoluto 500 mila euro all’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, ha predisposto l’aumento dei salari del 25% per ciascun dipendente e predisposto l’attivazione di una copertura assicurativa extra relativa al Covid-19 per i dipendenti a tempo indeterminato e determinato. Per garantire i rifornimenti e il cibo che vengono considerati beni essenziali, il gruppo Lactalis, che comprende anche Galbani, Parmalat e Nuova Castelli, assicura 250 euro in più in busta paga, per tutti i lavoratori dei suoi 29 stabilimenti italiani sullo stipendio di marzo. Oltre ad avere anche stipulato una polizza di copertura assicurativa valida per l’intero anno per tutti gli oltre 5 mila dipendenti del gruppo in tutta Italia, mentre Contributi di sostegno sono stati erogati a realtà territoriali per supportare il lavoro di medici, infermieri e volontari nella lotta al virus.

Nei giorni scorsi, avevamo anche dato conto delle iniziative del Gruppo Rana, l’azienda nota per la sua pasta fresca ha infatti varato un piano straordinario di aumenti salariali per 2 milioni di euro, come speciale riconoscimento dell’impegno dei 700 dipendenti presenti nei cinque stabilimenti in Italia che stanno garantendo la continuità negli approvvigionamenti alimentari. Tra le misure previste, una maggiorazione dello stipendio del 25% per ogni giorno lavorato e un ticket mensile straordinario di 400 euro per le spese di babysitting. Rana ha inoltre deciso di stipulare una polizza assicurativa a favore di tutti i dipendenti, compresi quelli in smart working, in caso di contagio da Covid-19, a integrazione del rafforzamento delle procedure di sicurezza e prevenzione già messe in atto dall’azienda. Rana, Lactalis e Mutti sono solo la punta dell’iceberg di un tessuto aziendale che nel nostro Paese si è mosso nella direzione di sostenere nei fatti l’emergenza.

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