Cortina-Roma solo andata

Da settembre un appuntamento settimanale all’Ara Pacis dalla sospensione della manifestazione ampezzana alla decisione di puntare tutto sull’edizione della capitale. Enrico Cisnetto racconta le motivazioni di una scelta sofferta e tutte le novità in vista per l’ultima nata in casa InConTra

Dopo dieci anni, a fine giugno una notizia è giunta un po’ a sorpresa, la manifestazione Cortina InConTra è sospesa. Una scelta «dolorosa» ma «necessaria e convinta». Si punterà tutto sull’edizione capitolina – che nel suo primo anno di vita «ha già dato molte soddisfazioni, dimostrando di saper cogliere e valorizzare la vocazione originaria degli incontri, ovvero essere un luogo di confronto pacato e indipendente» –trasformandola in un appuntamento settimanale e perseguendo l’obiettivo di renderla un vero e proprio format televisivo. Enrico Cisnetto ha raccontato a Business People le motivazioni che lo hanno indotto, con la moglie, a intraprendere questo nuovo percorso. Senza tralasciare di togliersi qualche sassolino dalla scarpa… «È stata una decisione psicologicamente difficile perché sia io sia mia moglie Iole consideravamo, consideriamo, Cortina InConTra una specie di figlio. Tant’è che la decisione è stata solo quella di sospendere, anche se poi le reazioni da parte del sindaco sono state tali da rendere assai complicato, per non dire impossibile, un “repechage”», ammette.

Cosa vi ha spinto a prendere questa decisione?

Da tempo ci portavamo dietro una certa scontentezza nel rapporto con Cortina che ha avuto il suo peso, anche se non decisivo, tanto che negli anni scorsi non ci ha impedito di proseguire. Una scontentezza legata al fatto di esserci sempre sentiti, al di là di molte lodevoli eccezioni, sopportati più che supportati dalla città. Eravamo considerati i forestieri che facevano business sfruttando il nome di Cortina senza dare niente in cambio. Al contrario, credo che abbiamo dato molto. Abbiamo calcolato che, tra le edizioni estive e invernali, abbiamo investito oltre 20 milioni di euro sul territorio. E non sono molte le attività che hanno dato a Cortina questo tipo di gettito, a parte le operazioni immobiliari. Se si considera che la manifestazione si è sempre retta interamente sugli sponsor privati e al Comune, così come a qualsiasi altra istituzione pubblica, non abbiamo mai chiesto un centesimo, non ci sentiamo certo in debito.

Dunque qual è stata la causa scatenante?

Sia diversi sponsor sia alcuni nostri ospiti abituali – che abbiamo sempre chiamato perché sono grandi personalità – hanno manifestato un certo disagio nell’associare la propria immagine a quella di Cortina (non di Cortina InConTra). Sarà stata la vicenda dei controlli fiscali, che ha dato alla città un’immagine legata all’evasione fiscale, piuttosto che la sua fama di ricchezza e mondanità, in passato considerata un valore positivo, ma oggi percepita come un disvalore, sta di fatto che abbiamo incontrato questo tipo di difficoltà.

Perciò la crisi non ha nessuna colpa?

Certo, una componente di difficoltà economiche per l’attuale situazione di crisi c’è, non siamo un’isola scollegata dal resto del mondo. Ma non sono state decisive: la stragrande maggioranza dei nostri sponsor degli anni precedenti è disposta a rimanere al nostro fianco, ma non a Cortina. Tanto che hanno già girato i contratti sull’edizione romana. Ripeto, ci è dispiaciuto perdere un asset per noi così importante (anche economicamente), ma abbiamo ritenuto che ci fosse la necessità di aprire una pagina nuova, così, insieme agli sponsor, si è pensato di puntare tutto su Roma InConTra.

Quali saranno le novità?

Le decisioni, a questo riguardo, sono essenzialmente due. La prima, che dipende solo da noi, è già assodata e consiste nel trasformare quello di Roma InConTra in un appuntamento settimanale. La manifestazione era già nata per coprire l’intero arco dell’anno, ma se fino a ora abbiamo tenuto il ritmo di uno-due interventi al mese, da settembre in poi sceglieremo un giorno, probabilmente il lunedì, che diventerà un appuntamento fisso. L’altra novità sarà quella di accentuare l’aspetto televisivo. Fin qui abbiamo organizzato eventi pensati per il pubblico in sala che venivano trasmessi anche in televisione, la nostra ambizione è quella di trasformarli in un format televisivo visto anche dal pubblico in sala. Al momento siamo in contatto con grossi network, non posso dire di più.

Cosa vi spinge a pensare che questo format sarà migliore?

In questo clima da “economia di guerra” che stiamo vivendo, un appuntamento settimanale lungo tutto l’anno ci consentirà di seguire molto di più l’attualità. La nostra ambizione è quella di essere un laboratorio di idee e progetti nel quale si possano elaborare e proporre soluzioni, magari anche un po’ fuori dagli schemi. Quindi un appuntamento costruttivo, che non si limiti a denunciare i problemi, ma proponga idee su come risolverli.

È presto per parlare del programma?

Posso anticipare che sicuramente, dopo la pausa estiva, riprenderemo con appuntamenti politici. Ma anche economici. Comunque, più in generale, al di fuori di alcuni appuntamenti più di spettacolo, legati all’ambientazione estiva e “vacanziera”, l’approccio sarà essenzialmente lo stesso che avevamo a Cortina.

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