Fondazione Lab00: la solidarietà parla digitale

La realtà nata da Francesco Lasaponara e Davide Devenuto sfrutta una piattaforma online basata su blockchain per mettere in contatto le onlus con chi offre prodotti di prima necessità. Un sistema efficace che sta ora mettendo anche a disposizione del settore medico-sanitario

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La scintilla per la nascita di Fondazione Lab00 è scoccata nella primavera del 2020, guardando le lunghe code di persone in attesa di ricevere un pasto rimbalzate su tutti i tg nazionali. Il Covid aveva appena stravolto le vite di tutti (e ancora non si era visto di cosa sarebbe stato davvero capace quel virus) e gli effetti economici della pandemia iniziavano già a farsi sentire su ampi strati di popolazione. «Facciamo qualcosa», dice Francesco Lasaponara parlando, da Milano, al telefono con l’amico Davide Devenuto, bloccato a Napoli dove il suo set era stato fermato proprio per le restrizioni imposte.

La solidarietà circolare di Fondazione Lab00

Tre anni dopo quel “facciamo qualcosa”, scandito quasi per istinto reattivo di fronte alla visione di certe immagini (e di fronte al dramma sanitario ed economico che risparmiava ben pochi), è diventato molto di più. È diventato la onlus Lab00 trasformatasi di recente in Fondazione Lab00 ETS (quindi un ente iscritto al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore), che con il progetto di solidarietà circolare SpesaSospesa.org in tre anni ha raccolto e distribuito alle famiglie fragili beni di prima necesità per oltre 5 milioni di pasti equivalenti con più di 2 milioni di tonnellate di prodotti (sia alimentari che non) donati o venduti a un prezzo etico.

Il tutto, con un risparmio in termini di impatto ambientale pari a 4 mila tonnellate di CO2; una nuvola di inquinamento che non è stata immessa in atmosfera grazie al mancato smaltimento dei prodotti a rischio spreco.

Che Fondazione Lab00 sia in qualche modo una realtà “figlia della pandemia”, lo si capisce anche da altri elementi. C’è sicuramente la spinta propulsiva che mette insieme due amici come l’attuale presidente Francesco Lasaponara e il fondatore Davide Devenuto.

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Francesco Lasaponara, attuale presidente della Fondazione Lab00 ETS

Lasaponara la spiega così: «La pandemia si è rivelata in molti casi un acceleratore di processi, e lo è stato anche per noi. Parlando con Davide, è emerso il desiderio di fare qualcosa di utile per la società in un momento così difficile, un desiderio che magari in maniera più acerba entrambi avevamo già da tempo dentro di noi, ma evidentemente non era ancora giunto a maturazione e aspettava solo il momento opportuno».

Ed è stato così che Francesco ha lasciato il suo impiego in una grande società di consulenza internazionale per creare con l’amico questo progetto, cui oggi aderiscono una trentina di amministrazioni comunali italiane e che gode della partnership di aziende importanti come Sorgenia, Iveco, Scottex, giusto per citarne alcune.

Inutile dire che una startup sociale come questa, proprio perché nata in tempi di pandemia, oggi non possa che reggersi su una struttura molto snella – «siamo nati con collegamenti su Zoom e così continuiamo a lavorare» – e fondare il suo modello organizzativo e gestionale sull’efficacia di una piattaforma digitale come quella di Regusto.

«Abbiamo la sede legale a Milano, ma di fatto non abbiamo né uffici né magazzini, siamo una realtà molto agile, fondata sulla digitalizzazione dei processi» spiega Lasaponara. E non poteva che essere diversamente per chi è nato nel segno della pandemia, che ha catapultato sulla rete rapporti di ogni tipo. O quasi.

Come funziona SpesaSospesa.org

Il progetto master di Fondazione Lab00 è SpesaSospesa.org, che ruota attorno alla piattaforma Regusto. Il funzionamento, spiega Lasaponara, è molto semplice. «Questa attività verte sulla distribuzione di beni di prima necessità (quindi non solo alimenti, ndr) a famiglie bisognose, tramite il recupero di eccedenze dalla rete della filiera produttiva e della Grande distribuzione», che così non deve sostenere i costi di smaltimento della merce non più vendibile (ma perfettamente utilizzabile) e anzi può compiere un’opera meritoria donandola a chi ne ha bisogno.

In fondo, ammette Lasaponara, «non ci siamo inventati nulla di nuovo», perché di realtà non profit che distribuiscono le eccedenze alimentari ce ne sono già parecchie in giro per l’Italia e per il mondo, realtà peraltro che lo fanno anche bene da decenni. «Ma noi lo facciamo in maniera diversa, con una piattaforma di blockchain davvero unica», sottolinea il presidente di Fondazione Lab00, specificando che «anche altre realtà non profit si rivolgono a noi per utilizzare Regusto».

Il funzionamento, dicevamo, è semplice. Oltre che completamente gratuito. «Un’azienda decide di iscriversi alla piattaforma per donare eccedenze che può così caricare virtualmente; un ente non profit, previa registrazione, le può prenotare e organizzare il ritiro presso il punto vendita».

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Davide Devenuto, che ha fondato Lab00 con l’amico Francesco Lasaponara

Incontro tra domanda e offerta

In sostanza, si incontrano domanda e offerta di eccedenze alimentari e altri beni di prima necessità, domanda e offerta che difficilmente riuscirebbero a incrociarsi, almeno in maniera così strutturata e con volumi tali da soddisfare entrambe le esigenze: quelle del punto vendita di smaltire le eccedenze e quelle delle associazioni di volontariato e non profit di rifornire le famiglie assistite, il più delle volte segnalate dai Servizi sociali del Comune di riferimento.

«A Milano, Perugia e Alessandria ci sono anche tre furgoni brandizzati SpesaSospesa.org e messi a disposizione da un partner come Iveco, che sono utilizzati per la consegna della merce, ma è un’eccezione rispetto al nostro modello nel quale il ruolo della Fondazione Lab00 si ferma alla gestione della piattaforma», spiega Lasaponara.

«L’intero processo è tracciato tramite un sistema di blockchain che elabora i dati e tramite un algoritmo restituisce alle aziende partner indicatori per misurare l’impatto sociale della propria donazione, per esempio in numero di pasti consegnati o di riduzione di inquinamento per il recupero di prodotti destinati alla distruzione».

Come sostenere Fondazione Lab00

Considerato che l’intero processo è completamente gratuito – «nessuna fee è richiesta a chi si iscrive a Regusto» precisa il presidente di Lab00 – sorge spontanea la domanda su come si sostenga quest’opera. «Tramite campagne di raccolta fondi che in questi primi tre anni abbiamo sempre riservato alle aziende e che ora vogliamo allargare anche ai piccoli donatori privati con iniziative di crowdfunding», spiega Lasaponara.

Un esempio: «Se vengono trasferiti 100 euro a un nostro charity partner come la Caritas di Perugia, quei 100 euro vengono trasformati in crediti su Regusto dove la Caritas può “acquistare” beni di prima necessità a un prezzo sociale e fino al raggiungimento di quella cifra. Così massimizziamo il processo di raccolta fondi, peraltro con un trasparente sistema di tracciabilità e monitoraggio».

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Devenuto e Lasaponara con altri “colleghi” di Lab00: Marco Raspati (primo a sinistra), Paolo Rellini (ultimo a destra) e, accanto a lui, Flavio Barcaccia

La novità TempoSospeso.org

In soli tre anni, Fondazione Lab00 ha già pensato di andare anche oltre la distribuzione di beni di prima necessità. «Grazie al successo e ai numeri del progetto pilota, abbiamo scelto di allargare la nostra rete di solidarietà ad altri settori, partendo dall’ambito assistenziale e medico», spiega il presidente.

«Abbiamo avviato collaborazioni con enti territoriali e nazionali per offrire visite mediche a donne e minori in situazioni di disagio sociale ed economico, anche temporaneo». E così, ad appena un anno dall’avvio del secondo progetto, ecco che sono già state erogate oltre 2 mila visite mediche specialistiche con il progetto TempoSospeso.org.

Il primo passo è stato compiuto a Milano in collaborazione con il Centro Welcomed, centro polispecialistico, poi l’iniziativa si è presto allargata a livello nazionale coinvolgendo anche Banca delle Visite Onlus».

La volontà di allargarsi oltre la mera distribuzione di alimenti è dovuta anche a una considerazione: «Le aziende del mondo retail stanno diventando sempre più brave a ridurre al loro interno sprechi ed eccedenze, che rimarranno in futuro solo in quota fisiologica», conclude Lasaponara, «quindi anche la mission di realtà non profit come la nostra va ripensata per rispondere meglio alle esigenze di questo tempo». Da qui l’idea di allargarsi all’ambito medico e sanitario, dove la povertà e la difficoltà nell’accesso alle cure (soprattutto specialistiche) rappresenta una vera emergenza.

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