Snaidero, spegnere l’incendio della crisi senza rinunciare a crescere

Dal presidente di FederlegnoArredo tre proposte per l’economia italiana: fiscalità, internazionalizzazione e rilancio dell’edilizia

«Bene il controllo delle finanze pubbliche, bene riconquistare credibilità in Europa, bene difendere l’Euro, ma bisogna spegnere l’incendio, senza distruggere la nostra possibilità futura di crescere; occorre non farsi accecare dalla necessità di dare risposte urgenti e saper guardare a un orizzonte temporale di medio periodo». Le parole di Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo, la federazione che rappresenta l’intera filiera del legno-arredamento italiano, suonano non solo come una riflessione sui risultati economici di uno dei più importanti settori del manifatturiero italiano, ma anche come un monito al Governo. I dati, presentati da Snaidero e elaborati e diffusi dal Centro Studi Cosmit/FederlegnoArredo, raccontano infatti di un settore che conquista i mercati esteri, ma continua a soffrire sul mercato interno, frenato da un circolo vizioso di bassa crescita, bassa fiducia e bassa capacità di spesa. Il fatturato 2011 è infatti sceso a 32,4 miliardi di euro che rappresenta un calo del 3,3% rispetto al 2010, anno in cui il settore era stato già capace di recuperare una parte delle perdite del biennio 2008-09. Il risultato dell’anno in corso, se confermato a consuntivo, riporterebbe i livelli al di sotto di quelli del 2009, ovvero il punto più basso dall’inizio della crisi economica. A differenza di quanto successo nel passato il risultato negativo è oggi generato da un mercato interno che frena un settore che invece segna variazioni positive sui mercati esteri. Così, il calo del 5% del consumo interno vanifica la crescita delle esportazioni del 5,1%, aumento che porta il valore complessivo delle vendite estere a 12,2 miliardi di euro e del saldo commerciale a oltre 7 miliardi di euro.

Snaidero elabora allora le sue tre proposte atte al rilancio del mercato interno, della filiera del legno arredo, ma non solo:

  1. Fiscalità

  2. Internazionalizzazione

  3. Rilancio dell’edilizia

Per quanto riguarda la fiscalità secondo il presidente di FederlegnoArredo è necessario combattere l’evasione e contemporaneamente riportare le aliquote su livelli accettabili, attraverso «tre elementi: misure di controllo, deducibilità delle spese, azioni di modifica culturale credibili e costanti». Lo Stato deve fare in modo di limitare l’evasione fiscale. Ma per farlo occorrono in primis «azioni culturali e di credibilità: come si può chiedere alle imprese di pagare il dovuto quando l’Amministrazione Pubblica deve alle piccole e medie imprese 80 miliardi di euro e i ritardati pagamenti sono la normalità nelle relazioni tra pubblico e privato? – si chiede Snaidero – Essere credibili significa esigere chiarezza, ma soprattutto offrire chiarezza».

Per quanto riguarda l’internazionalizzazione, dopo aver ripristinato l’ICE, l’Istituto per il Commercio Estero, cancellato dal passato Governo, secondo Snaidero, ora è giunto il momento di «superare la pura logica di emergenza e dare un segnale forte di dove questo Paese intende investire e su quali priorità settoriali vuole puntare. Incentivare la promozione internazionale è fondamentale per dare impulso alle esportazioni e far crescere in questo modo la nostra economia».

È necessario poi «un vero piano di rilancio di tutta l’edilizia da cui dipende la ripresa di tutto il sistema arredo».

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