Moda: il lusso rallenta la crescita, sempre più peso per l’online

L’analisi di Pambianco e Deutsche Bank sui 25 grandi gruppi della moda e 600 medie aziende del settore. Il giro d’affari resta positivo, ma nei primi mesi del 2016 la crescita per i big si è più che dimezzata

Dal 2016 è previsto un rallentamento per il settore del lusso, con una crescita annua tra il 2% e 3%. È la stima di David Pambianco, indicata in occasione del Fashion & Luxury Summit 2016, organizzato in partnership con Deutsche Bank a Milano nella sede di Borsa Italiana. Durante il convegno è emerso che i primi 25 grandi gruppi della moda, con un giro d’affari complessivo attorno a 35 miliardi di euro, negli ultimi tre anni hanno vantato una crescita del fatturato e un Ebitda doppi rispetto a quelli delle medie aziende, che hanno invece registrato un rialzo del fatturato del 2% e un Ebitda medio del 9% (lo studio ha preso in considerazione 600 medie aziende con 45 milioni di fatturato medio e che complessivamente hanno un fatturato di 28 miliardi). Analizzando però i risultati semestrali dei grandi gruppi, nei primi sei mesi 2016 la crescita ha bruscamente rallentato il passo, attestandosi al +2,8% contro il +10% del primo semestre 2015.

IL PESO DELL’ONLINE. Il quadro tracciato da David Pambianco per i prossimi cinque anni vede una crescita dell’online, che avrà un’incidenza del 15% sulle vendite totali fino a raggiungere il 20% da parte delle aziende leader. Verrà “completamente ripensato il ruolo del negozio monomarca con una riduzione della superficie media dei punti vendita” e ci sarà, quindi, “una forte spinta verso l’innovazione, con un aumento degli investimenti nel digitale e nella logistica”. Anche Flavio Valeri, a capo di Deutsche Bank in Italia, aprendo i lavori del Convegno, evidenzia che “il mercato del lusso, dopo anni di rapido sviluppo, si sta stabilizzando su una crescita più contenuta, confermandosi comunque uno dei mercati più interessanti che oggi vale oltre il 5% del Pil nazionale”.

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