Innovazione, tecnologia all’avanguardia, creazioni sperimentali nella scelta e nel mix di metalli e materiali: sono queste le parole d’ordine dell’alta orologeria, che punta in particolare sull’estrema resistenza e, al contempo, sulla massima leggerezza e portabilità dei segnatempo di lusso, specie per quanto riguarda le loro casse: veri e propri gioielli, risultato del connubio tra arte, design e precisione artigianale rigorosamente Swiss made. Accanto agli evergreen oro (nelle sue differenti varianti e carature), acciaio e platino, le maison svizzere continuano a proporre alternative inusuali, ottenute nei loro laboratori chimici, che costituiscono un elemento di differenziazione nell’offerta haute de gamme e un ulteriore segno d’eccellenza. Con una particolare commistione creata da un minerale quale il magnesio e un metallo come l’alluminio, il brand Richard Mille, per esempio, è riuscito a ottenere una lega molto leggera, ma super robusta allo stesso tempo. E su tale combinazione ha lavorato molto anche Hublot, tanto da dare vita all’Hublonium, capace di conferire resistenza e flessibilità insieme, per non parlare del King Gold, altra esclusiva della casa, che all’oro rosso associa un 5% di platino. L’oro 18 k Omega (The Swatch Group) lo mescola, invece, sapientemente alla ceramica. E sempre il marchio svizzero è noto per utilizzare una lega cristallina e argentata, a cui starebbe pensando anche Apple per realizzare la cassa dell’atteso iWatch, insieme ai cristalli di zaffiro. Allo stesso modo, i trattamenti a cui sono sottoposti gli strati metallici rappresentano plus esclusivi per le loro elevate proprietà anallergiche, antigraffio e antiusura: stiamo parlando, per esempio, di processi che sfruttano le peculiarità chimiche del carbonio o di particelle ionizzate. Ai medesimi criteri devono attenersi pure rivestimenti tradizionali quali la placcatura, la doratura e la cromatura. Una delle maggiori sfide nella lavorazione artigianale consiste nel plasmare materiali, anche durissimi, e trasformarli in curiose creazioni alchemiche, a seconda delle esigenze delle collezioni, mantenendone inalterate le caratteristiche fisiche, e anzi, esaltandole. Nascono così piccoli capolavori di microingegneria già nel mirino degli appassionati più esigenti, destinate a lanciare ogni volta nuovi pezzi iconici di raffinatezza ed eleganza, rispettando, al contempo, irrinunciabili principi di estetica e di funzionalità, che rientrano storicamente nel Dna dell’alta orologeria d’Oltralpe.
SIGLE&LEGHE |
AZ91: lega composta al 90% da magnesio e per l’8,9% da alluminioAITIN: Aluminium Titanium Nitrile, particolare commistione di alluminio, titanio e nitruroCERAGOLD: risultato di un processo di unione della lunetta in ceramica con oro 18 k LIQUIDMETAL: materiale dalla struttura cristallina, più resistente dell’acciaio, capace di assicurare una saldatura perfetta con la ceramicaDLC (Diamond like carbon): rivestimento che sfrutta due proprietà chimiche del carbonio: la durezza tipica del diamante e la facilità di scorrimento della grafite PVD (Physical Vapour Deposition): processi di deposizione atomica nei quali il materiale viene evaporato da una sorgente solida o liquida in forma di atomi o molecole e trasportato in forma vapore attraverso un ambiente sottovuoto o plasma fino al substrato dove condensaIP (Ion Plating): bombardamento periodico di un metallo o di una lega da placcare tramite un flusso di particelle ionizzate |
Parla Carlo Ceppi, delegato italiano della Fondation de la Haute Horlogeriee neo European Sales Director di Panerai
Con l’affermarsi di una realtà commerciale dove pochi marchi hanno un legittimo accesso al vertice del mercato, coloro che per tradizione, capacità e visione detengono i modelli iconici hanno acceso una sfida che coniuga le più alte capacità tecniche nell’esecuzione dei movimenti meccanici, con quella di racchiudere le più particolari complicazioni in “carrozzerie” sulle quali si può innovare assai di più che sul “motore”. Non dimentichiamo che l’orologeria di alta qualità deriva da un processo produttivo che contempla la più sofisticata rifinitura di ogni componente. Anche ciò che non vediamo ha subito un attentissimo lavoro, frutto delle più raffinate tecnologie moderne, unite alla più alta artigianalità espressa da insostituibili ed esperte mani, guidate dall’infallibile occhio del maestro orologiaio .Per quanto attiene al mercato italiano, stiamo passando da una distribuzione capillare, nata in epoche antecedenti il boom economico degli anni ‘60, a una distribuzione iper-selettiva, fatta di negozi multibrand super specializzati e boutique monomarca aperte nei punti chiave del turismo internazionale. In questo quadro risulta difficile stimare come chiuderà il 2013. Prevediamo un anno ambivalente: un business che si consolida ancora, ma concentrato in meno punti vendita, almeno in Europa e nella Penisola, dove il minimo comune multiplo sarà la capacità di offrire qualità e servizio. Il Vecchio Continente sta divenendo meta di flussi turistici sempre crescenti. Saper rispondere a una clientela internazionale e variegata, senza perdere di vista la clientela locale, storico trend setter internazionale, sarà la sfida del prossimo futuro. Non sarà importante solo il prodotto, ma anche la capacità di cogliere il sentiment di chi entra nelle boutique e nei negozi.
Così la pensa Barbara Falcomer, amministratore delegato di Montblanc Italia
Ritengo che la sperimentazione faccia parte della cultura dell’alta orologeria, in particolare di quella svizzera. Quello che oggi è innovazione in futuro potrebbe diventare un nuovo classico, come è accaduto per tante invenzioni nate negli anni ‘30 e ’40, oggi prodotti bestseller. Quando si parla di metalli legati al settore, e presenti nelle casse dei principali segnatempo, l’oro e il platino difficilmente riusciranno a perdere il loro primato. Però, attualmente, anche la ceramica è molto utilizzata, e con buon successo. Fino a dieci anni fa poteva essere considerata una moda sperimentale, ora è parte integrante della lavorazione. In questi ultimi anni, inoltre, carbonio e titanio vengono usati con maggiore ampiezza e hanno riscontrato grande interesse da parte del pubblico. Per quanto riguarda Montblanc, in particolare, penso che il nostro cliente consumatore sia consapevole dei propri acquisti e decida di rivolgersi a noi come eccellenza, dal momento che il brand risponde a standard qualitativi molto elevati, che coincidono anche con una notevole durata nel tempo. L’Italia rappresenta un Paese molto esigente e competitivo per la presenza di marchi storici nel settore. Sebbene i due anni precedenti siano stati tutt’altro che rosei, sono molto soddisfatta della nostra performance, in particolare per il successo ottenuto con le linee Star e Time Walker.
Il parere di Laura Burdese, a.d. Swatch Group Italia e presidente di Calvin Klein Watches and Jewelry
Nei materiali innovativi utilizzati per le casse degli orologi di lusso, la ceramica non è più solo un trend, ma si sta stabilizzando. Quella che nel 2008 era considerata una tendenza, oggi è diventata uno degli elementi caratterizzanti di parte del settore orologiero. Tra le più interessanti avanguardie ci sono le quattro ceramiche Rado: in ossido di zirconio, la più utilizzata nel mondo orologiero, la prima e la più classica (ceramica bianco e nero); quella al carburo di titanio (Ceramos); quella al plasma (che ha visto varie declinazioni a Basilea 2013); e quella al nitruro di silicio (presentata in via esclusiva nel 2012, la più sperimentale). Ma anche Omega, per fare un altro esempio tra i nostri marchi, presenta nelle sue creazioni il Ceragold, la prima tecnologia che permette la fusione dell’oro 18 k nella ceramica, arricchendo la ghiera di alcuni prestigiosi modelli della famiglia Seamaster. A livello di Swatch Group, secondo gli ultimi dati di bilancio, il segmento della produzione nel 2012 ha beneficiato ancora di una forte domanda. Questo ha significato un incremento del fatturato del 10% a 2.217 milioni di franchi svizzeri. Come divisione italiana, continuiamo ad avere un trend positivo malgrado la forte instabilità economica del Paese. In particolar modo, nella Penisola, si registrano risultati significativi nelle città con grande affluenza di turisti stranieri. L’aumento si rileva nel segmento alto di gamma e nella fattispecie gli orologi in oro – di questa fascia – sono cresciuti in valore del 20,5%. L’Italia nel 2012 è stato uno dei mercati più importanti per le esportazioni svizzere.
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