Crocs in crisi. Il sandalo non è più fashion?

Brutte ma amatissime dai vip, la calzature più discusse dell'ultimo decennio tagliano 180 dipendenti. Il futuro? La Cina

Amate, amatissime, pure troppo. Antiestetiche ma comode, insomma brutte ma irrinunciabili per vip e non. Dopo un decennio di successo, le Crocs vanno però in crisi.

Troppo resistenti per dover essere cambiati con frequenza, i prodotti dell’azienda statunitense hanno registrato un calo negli utili del 44% nel secondo trimestre di quest’anno, complice anche la scelta di diversificare l’offerta con un’offerta tutta nuova.

Decine di negozi nel mondo sono stati chiusi (addirittura di parla di un centinaio) e 180 dipendenti sono stati licenziati (su 5 mila, con i tagli che hanno riguardato soprattutto la sede in Colorado).

Come scrive il Wall Street Journal, il piano di rilancio prevede il ritiro delle nuove collezioni fallimentari (stivali e scarpe da sera) e il ritorno sui sandali con particolare attenzione al mercato cinese dove il fascino Usa delle Crocs potrebbe contagiare i vip locali come già fece in America con star del calibro di Rihanna, Jack Nicholson, P Diddy, Whoopi Goldberg e addirittura l’ex presidente George W. Bush.

L’obiettivo è risalire nel fatturato di almeno 4 milioni di dollari nel 2014 e di altri 10 nel prossimo anno.

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