Alle scarpe made in Italy l’export non basta

Nonostante l’aumento delle esportazioni calano produzione, numero di imprese e addetti del settore. Fino al 6 marzo a Milano theMicam

Soffre l’industria calzaturiera italiana. In occasione dell’inaugurazione di theMicam – la fiera italiana dedicata al comparto di scena a Fiera Milano Rho fino al 6 marzo – sono infatti stati diffusi i dati di preconsuntivo relativi all’andamento delle calzature in Italia nel 2012.

Dati che parlano di una diminuzione della produzione dell’1,4% in valore (per un calo di 7,1 miliardi di euro) e del 4,1% in volume, con il numero di scarpe realizzate sotto la quota delle 200 milioni di paia.

Non solo, nel 2012 l’industria calzaturiera italiana registra ha subito la chiusura di 250 imprese e la perdita di 1.671 addetti (-2,1% rispetto al 2011).

Numeri negativi causati dalle performance ottenute nel mercato interno. Luci e ombre arrivano invece da oltreconfine con le esportazioni che crescono in valore del 2,8%, portando il fatturato generato all’estero a oltre 7,6 miliardi di euro, ma calano in volume con un significativo -6,2%.

L’Unione Europea presenta una flessione del 4,9% in valore rispetto al 2011: solo Francia e Regno Unito hanno incrementi. Mentre sono soprattutto Paesi come la Russia (+14,7% in valore) e il Far East (+23%) a trainare le esportazioni. In quest’area, significativo l’incremento di Giappone (+17%) e Cina e Hong Kong (+27,6% nell’insieme).

theMicam

Grandi novità per il 75esimo salone della calzatura che si cambia, nel segno dell’internazionalizzazione, il proprio nome (da Micam a theMicam). La kermesse, fino al 6 di marzo, ospiterà 1538 aziende espositrici (di cui circa 900 italiane e la restante parte provenienti dall’estero) che metteranno in mostra le proprie proposte per l’autunno/inverno 2013-14. Attesi 36.000 visitatori, per metà stranieri.

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