Agosto, mese della leggerezza e della spensieratezza. Noi invece lanciamo una domanda non banale. Può una moto generare cultura? Come un quadro, una scultura, una composizione musicale? Certo ci sono moto capaci di suggerire domande, di spalancare riflessioni che altrimenti sarebbero sopite. Senza voler fare i sociologi, cosa al di sopra delle nostre intenzioni, è fuor di dubbio che da qualche anno – sarà l’effetto della crisi (o, magari in parte, la sua causa?) – c’è un pensiero, un sentire comune che premia la sobrietà, la pacatezza e stigmatizza gli eccessi, gli slanci. Non che sia un male, anzi, ma è un sentimento che si può scorgere anche guardando l’evolvere del mercato delle moto. Pur nella flessione generale, infatti, crescono le moto intelligenti (Bmw Gs su tutte), quelle buone per tutto: dal tragitto casa-ufficio alla gita domenicale in collina fino alla passerella in centro città. Il mondo dei centauri non è più popolato da rozzi e rumorosi maschi che invadono i passi alpini, ma da professionisti cinquantenni con la faccia pulita, tutto l’abbigliamento coordinato e l’interfono bluetooth per non perdere le telefonate, o da giovani hipster che, viso coperto dalla barba e caviglie scoperte dai pantaloni risvoltati alla faccia della sicurezza, inforcano moto stile anni ’70 per andare a prendere uno spritz. Ecco allora che in questo mondo sempre più pulito, razionale, tutto teso allo stile, all’apparenza, arrivano moto che stonano, che sconquassano, che interrogano. L’Aprilia Tuono e la Bmw S 1000 R sono moto all’apparenza prive di senso. Non sono naked normali, sono street-fighter. La differenza è presto spiegata: non sono nate nude, sono supersportive spogliate delle carene e con il manubrio alto. Una bella differenza, perché significa che con le supersportive di casa (che per inciso lottano e vincono nel Mondiale Superbike) condividono ciclistica e motore. Sono dunque moto senza compromessi, capaci di sprigionare potenze non sfruttabili su strada, di raggiungere velocità non consentite e con ciclistiche così raffinate da non scomporsi per una curva a 230 km/h. Bmw è forse più bella e aggraziata, certo è costruita ad arte con componenti di qualità e con una certa cura dei dettagli. Aprilia è, anche nell’estetica, più passionale, meno posata. Come anche il nome fa trapelare – Tuono è certo più concreto e carnale della sigla tedesca S 1000 R – la nuda di Noale punta dritta al cuore. Le sue linee non saranno armoniose, ma quel suo telaio in alluminio luccicante ha il sapore delle gare, della tecnica pura e della maestria artigianale che sta dietro ai gioielli della meccanica. Impossibile resistere e stare solo a guardarla, ogni pilota è indotto a salirci. La posizione in sella è scomoda – sella dura, pedane alte e manubrio basso – ma fa sentire padroni della moto. In confronto la S 1000 R è accogliente e nei tragitti medio-lunghi stanca meno. Stiamo in ogni caso parlando di moto che non offrono praticamente protezione aerodinamica e che perciò soffrono l’autostrada come i bambini i tornanti. Aprilia da anni è la regina del segmento, mentre Bmw si lancia a viso aperto in questa nuova sfida forte del successo della carenata S 1000 R. Entrambe sono primizie di tecnica e offrono sensazioni alla guida che rimangono nel cuore. Il 4 cilindri tedesco, pur rinunciando a ben 33 cv (ne ha comunque 160!), si concentra sul tiro ai bassi e medi regimi arrivando a ben 112 Nm di coppia massima. Non è da meno il 4 cilindri a V di 65° montato sulla Tuono che tocca i 170 cv e i 111 Nm di coppia. Numeri pazzeschi che solo qualche anno fa si vedevano sulle moto da gara vere e che sono oggi alla portata di tutti, grazie sia alle ciclistiche raffinate sia alla presenza massiccia dell’elettronica. Tuono e S 1000 R sono, infatti, moto capaci di dare emozioni infinite grazie alle prestazioni, ma non sono moto per soli esperti. Grazie al controllo di trazione, all’anti-impennata, all’Abs, alle possibilità di scelta della mappatura e, su Bmw, persino alle sospensioni semi attive, tutti possono tarare il comportamento della moto in base alle proprie capacità o alle diverse condizioni di guida. Poterle portare tra le curve appenniniche è un privilegio. Più intuitiva e amichevole la tedesca con la quale si può andare anche a spasso. Fatta per divorare l’asfalto l’italiana ,con la quale ogni metro è una lotta e una gioia. L’avantreno è chirurgico, il posteriore non abbandona mai su entrambe le moto. La Tuono ha le sospensioni un po’ rigide per l’uso quotidiano e la S 1000 R i freni un po’ aggressivi. Ma perché abbiamo parlato di cultura? Perché Aprilia e Bmw hanno fatto due moto che non possono lasciare indifferenti. Guardandole non ci si può non chiedere che senso ha fare delle moto così, che senso ha comprare delle moto così. Perché spendere circa 15 mila euro per una moto con cui non si può viaggiare, che nel traffico non è maneggevole, che ha una potenza che non sfrutterete mai e che in seconda marcia supera abbondantemente la velocità consentita dal Codice. La Tuono e la S 1000 R, una volta accese, a queste domande rispondono eccome. Queste moto fanno cultura perché spostano il nostro desiderio verso qualcosa di più del quotidiano. Ci ricordano che nella vita non sempre quello che cerchiamo è la praticità, il miglior rapporto qualità-prezzo, la banale scelta giusta. Ogni tanto quello che vogliamo è domare un toro che scalcia, che s’impenna, che ci fa sudare. Ogni tanto quello che vogliamo è un sorriso sotto il casco.
BMW – S 1000 R Motore quattro cilindri in linea da 999 cc Potenza 160 cv a 11.000 giri Coppia 111 Nm a 9.500 giri Prezzo 12.900 euro nella versione base, 14.700 euro nella versione full optional |
APRILIA – TUONO V4R ABS Motore quattro cilindri a V di 65° da 998 cc Potenza 170 cv a 11.500 giri Coppia 111 Nm a 9.500 giri Prezzo 16.230 euro |