E se riscoprissimo i pionieri?

Brunello-CucinelliBrunello CucinelliPhoto by Stefano Guidi/Getty Images for Brunello Cucinelli

«Chi bene inizia è alla metà dell’opera». È questo che insegna la saggezza popolare. Ovvero che avere lo slancio giusto in qualsiasi cosa si faccia è il modo migliore per far andare le cose nel modo corretto e più spedito. Grosso modo è l’equivalente de «il mattino ha l’oro in bocca» e «iniziare col piede giusto»… Il mondo degli affari è per antonomasia la dimostrazione chiara e plateale di come questo principio abbia senso, e come e quanto la spinta degli iniziatori, pionieri, fondatori, patron, o in qualsiasi altro modo li si voglia chiamare, sia vitale per le imprese sia quando loro sono ancora in vita, sia dopo la loro scomparsa.

Perché le imprese non sono solo di chi le fonda, sono chi le fonda. Sono permeate dal punto di vista degli uomini e delle donne che hanno dato loro vita. Lo si comprende bene leggendo l’intervista di copertina di questo numero dedicata a Sara Doris, figlia di Ennio, fondatore di Banca Mediolanum. Così come lo si percepisce seguendo la traiettoria evolutiva di una realtà all’avanguardia come Fastweb, che ha avuto in Silvio Scaglia il suo nume tutelare. E poi Brunello Cucinelli, che ha saputo far evolvere il suo brand tanto da farlo diventare sinonimo di cashmere nel mondo. Tra i grandi capitani d’industria scomparsi negli ultimi anni che rispondono a questo principio, non si possono tacere i nomi di pesi massimi come Leonardo Del Vecchio con Luxottica e Bernardo Caprotti con Esselunga.

Tutto questo per dire che perennemente come siamo alla ricerca di modelli, di ispirazioni, di innovativi modi per fare meglio in contesti competitivi estremamente aggressivi, forse tornare a ispirarsi a storie di imprenditori e manager che hanno inseguito la loro intuizione, malgrado tutto e a dispetto di tutte le difficoltà, potrebbe essere di ispirazione soprattutto per le nuove generazioni. E non solo.

Credo che queste nuove generazioni di manager e imprenditori possano (debbano?) fare tesoro di chi li ha preceduti sul terreno della competizione, soprattutto nel Paese in cui intendono far sviluppare la propria azienda, perché il business è come la storia: non puoi sapere dove vai, se non sai da dove vieni.

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