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Attualità

Voragine Aiazzone, 13mila truffe e in più di 800 senza stipendio

I soldi ricavati dalla vendita dei mobili (mai consegnati) sembrano scomparsi e da mesi i dipendenti dei 43 punti vendita non vengono retribuiti. La Procura affida l’operazione al Tribunale Fallimentare, mentre il Codacons apre un tavolo con Fiditalia

Mobili venduti e mai consegnati per un totale di 13mila truffe, 850 dipendenti dei 43 punti vendita che da mesi sono senza stipendio. Sono i dati più eclatanti della crisi di Aiazzone, una delle più note aziende di mobili italiane, che dalla morte prematura del fondatore Giorgio Aiazzone non è più riuscita a rilanciarsi. Fallito anche l’ultimo tentativo di B&S, la società di Gianmauro Borsano e Renato Semeraro che in precedenza aveva acquisito il marchio Aiazzone. Da marzo 2011 il mobilificio, le cui filiali risultano chiuse “per inventario sino a nuova comunicazione”, ha smesso di effettuare consegne e ne è stata presentata istanza di fallimento da parte di fornitori e clienti. La procura di Torino apre contestualmente un’inchiesta. L’indagine è aperta da circa un mese, da quando sono state depositate ad una stazione dei carabinieri di Torino quattro querele per truffa, da parte di clienti. E mentre la procura si prepara a chiedere al Tribunale Fallimentare di Torino di occuparsi della situazione finanziaria di Panmedia, il Codacons piemontese ha aperto un tavolo di concertazione con Fiditalia in cui si andrà a definire le posizioni dei clienti che hanno aperto un finanziamento per acquistare mobili Aiazzone mai arrivati. Dopo il blocco delle rate assicurato dalla Finanziaria “l’obiettivo è analizzare al tavolo con Fiditalia i singoli casi – spiega Tiziana Soriento del Codacons – e cercare anche di ottenere, almeno in parte, la restituzione del finanziamento”.