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Occhio al regolamento

Nel golf, più che in altri sport, giocare correttamente rende i match ancora più appassionanti. Le regole sono tante, ma tutte necessarie. Vi raccontiamo come funzionano, in attesa di quelle nuove in vigore dal 2012

Quante volte la nostra pallina si è fermata, beffardamente, proprio sul bordo della buca… Lo sappiamo, è difficile accettarlo, ma è così, l’ultimo putt, magari di un solo centimetro, vale quanto il miglior drive di 270 metri. È partendo da un caso come questo che, forse, risulta ancora più lampante l’essenza di un gioco che solo attraverso il meticoloso rispetto delle sue regole può essere praticato con tutta la soddisfazione che è capace di trasmettere. L’occasione per approfondire l’argomento è quella giusta: siamo al termine dei quattro anni di validità dell’edizione in vigore delle regole e dal 2012 saranno introdotte alcune modifiche che ci danno lo spunto per capire cosa cambierà rispetto a questo tema centrale per il nostro sport.

EPPUR SI MUOVE…

Anche il golf, seppur molto attento alla propria storia e tradizione, è una disciplina “in movimento”. Quindi è soggetta a un continuo monitoraggio e, laddove opportuno, a un periodico adattamento ai tempi che cambiano (basti pensare alla necessità di gestire l’evoluzione tecnologica dei materiali per bastoni e palline con il relativo incremento di prestazioni). Ciò non significa in alcun modo snaturare lo spirito ed il senso insito in questo sport ma, al contrario, rappresenta lo sforzo delle istituzioni preposte (“Governing Body”) di rendere le regole sempre più chiare e applicabili al gioco in tutti i campi in giro per il mondo. Ecco, quindi, che ogni quattro anni il Royal and Ancient Rules Limited di Saint Andrews con giurisdizione su Europa, Africa, Asia, Area del Pacifico e Americhe, e la Usga (competente per Stati Uniti e Messico), procedono alla revisione congiunta delle Regole del Golf con l’obiettivo di garantire le migliori e più aggiornate condizioni regolamentari per la pratica di questo sport, splendido ma certamente non semplice (su www.federgolf.it sono disponibili le novità).

L’ESSENZA DEL GOLF

Gioca la palla come la trovi

Gioca il campo così come è

Se nessuna delle due cose è possibile, fai quello che è giusto

Ma per fare il giusto devi conoscere le regole del golf

SPIRIT OF THE GAME

Correttezza e rispetto (anche delle difficoltà e degli imprevisti), sono due elementi necessari per uno sport che si basa su regole che spesso ne implicano altre e che solo se applicate correttamente consentono il giusto svilupparsi del gioco. Anche perché, in molte situazioni, il giocatore si trova con se stesso, la pallina, la scelta del colpo da effettuare e, quasi sempre, nessuno a verificare cosa stia facendo. Ecco, quindi, il concetto centrale nel golf, lo Spirit of the game: «Diversamente da altri sport, il golf è giocato per la maggior parte senza la supervisione di un arbitro. Il gioco si affida all’integrità dell’individuo nel dimostrare riguardo verso gli altri giocatori e nel rispettare le regole. Tutti i giocatori dovrebbero comportarsi in modo disciplinato, dimostrando sempre cortesia e sportività, indipendentemente da quanto competitivi possano essere». Onestà, integrità, cortesia sono le tre parole chiave del golf, sia in relazione al comportamento del giocatore bene descritto dalle norme di “etichetta”, sia per la parte più strettamente tecnica cui si riferiscono le 34 regole. Lo Spirit of the game presuppone che i giocatori si assicurino (per esempio attraverso la riparazione di zolle e pitch mark, con il silenzio nei momenti prima e durante i colpi o con l’attenzione a non proiettare la propria ombra sulla linea del putt) che a tutti gli altri, avversari o compagni, venga data la chance di effettuare il loro miglior colpo possibile. È uno dei motivi per cui qualcuno eleva il golf a un livello superiore ad altre discipline sportive.

TANTE REGOLE, TUTTE NECESSARIE

Il golf viene praticato con molteplici formule (incontri singoli, a squadre, a colpi, a buche ecc.) e su percorsi ogni volta diversi che presentano situazioni di gioco nettamente differenti. Gli unici elementi standard sono da cercare nel numero di buche (18) di un cosiddetto giro convenzionale e nel diametro della buca (10,8 cm). Non molto se si pensa ad altre discipline come tennis, basket, calcio, ecc. che si praticano su aree sempre uguali, con misure e regole ben chiare e immediatamente applicabili. È proprio da questa peculiarità che nasce nel golf la necessità di un sistema di regole in grado di normare situazioni e accadimenti sempre differenti, proprio in relazione alla continua varietà del tipo di contesto e di partita che si sta giocando. E a completamento del “quadro normativo”, non potendo le 34 regole prevedere tutte le situazioni, unitamente alle “Decisioni sulle regole del golf” (un’integrazione che ogni due anni il Governing Body pubblica per gestire i casi più strani ed eccezionali), ecco infine le regole locali, un altro strumento a disposizione dei circoli (sotto la supervisione della Federazione), a cura del Comitato di gara, per normare le condizioni particolari − anche temporanee − che il singolo percorso può presentare. Ecco perché per partecipare alle competizioni è necessario che ogni giocatore abbia sostenuto un esame sulle regole: vengono così organizzati presso i circoli, sotto la supervisione della Federazione, innanzitutto i corsi che mirano a completare la preparazione del neogolfista (che avrà nel frattempo studiato) e, successivamente, le prove che ne sanciscono l’abilitazione.

CINQUE CONSIGLI PRIMA DI ENTRARE IN CAMPO

1

Conoscere le regole del golf e le regole locali

2

Massimo 14 bastoni in sacca

3

Marcare la propria palla

4

Non dare o chiedere consigli

5

In caso di dubbi sulla procedura giocare una seconda palla

IL PERICOLO È IL MIO MESTIERE

Può sembrare strano, ma anche nel golf si presentano situazioni di un certo pericolo per le quali l’etichetta viene in aiuto. Può capitare per esempio che un colpo (ben riuscito o no) porti la pallina a velocità molto elevata verso altri giocatori: quando ci si accorge di ciò è fondamentale avvisare con un urlo (di norma, “fore”, in inglese) in modo che ci si possa proteggere. Senza vergognarsi di un “urlo in più”, che spesso può evitare spiacevoli momenti.

E NEL CASO…?

Sorgano, durante le gare, dubbi su procedure e regole, esiste poi il Comitato di gara, cui è possibile riferire situazioni di gioco particolari per ottenere indicazioni (sia durante che a fine competizione) e dirimere le possibili contestazioni. Ovviare a ostruzioni, naturali e non, quando e come è introdurre una nuova pallina in gioco nel momento in cui la prima fosse finita in un ostacolo d’acqua o fuori dai limiti del percorso, sapere le informazioni che si possono scambiare con i compagni di gioco: ecco alcune delle situazioni in cui il giocatore che conosce i comportamenti da tenere (rispetto al gioco, ai giocatori e al campo) non solo non incorrerà nelle eventuali penalità previste per le infrazioni ma, cosa forse non chiara a molti, sarà addirittura in grado di avvantaggiarsene. È questo il vero segreto delle regole: se conosciute e seguite sono il migliore alleato sul campo.