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Sugli orologi di lusso arriva la certificazione «made in Svizzera»

Da quest’anno sarà un tribunale arbitrale a stabilire le caratteristiche degli orologi che potranno fregiarsi del titolo «Swiss Made»

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Gli orologi svizzeri d’ora in poi saranno certificati. No, non stiamo parlando delle celebri certificazioni che assegnano lo status di cronografo, ma di una più banale – ma oggi commercialmente forse ancor più importante – certificazione di provenienza. Insomma, gli orologi più famosi del mondo dovranno dimostrare di essere «made in Svizzera».

Orologi svizzeri, arriva la certificazione di provenienza

A decidere la svolta è l’industria svizzera degli orologi che nel 2017 è tornata a correre dopo due anni di difficoltà dovuti al rallentamento dei mercati asiatici. Il bilancio preventivo dell’anno appena concluso parla di 20 miliardi di franchi di fatturato, cioè 17 miliardi di euro. «La congiuntura mondiale è migliorata e, solo sul mercato cinese, in particolare a Hong Kong, che rappresenta il nostro punto forte per le esportazioni, abbiamo registrato una crescita del 5,3%, tra gennaio e novembre», annuncia Jean-Daniel Pasche, presidente della Federazione orologiera svizzera.

La ripresa dei mercati orientali, però, porta con sé nuove preoccupazioni sull’industria dei falsi. L’anno passato sono stati sequestrati un milione di orologi svizzeri contraffatti nella sola Cina e altri 130 mila in Turchia. Proprio per questo, nascerà un team di esperti indipendenti che dovranno certificare gli orologi «Swiss Made: «Per i nostri orologi», ha spiegato Jean-Daniel Pasche, «funzionerà un vero e proprio tribunale arbitrale, con il compito di accertare che le caratteristiche dello Swiss Made siano tutte rispettate. Per ottenere la certificazione di “orologio svizzero”, i segnatempo dovranno essere stati concepiti e fabbricati almeno per il 60% nella Confederazione elvetica.