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Lifestyle

Una prova vera…

Per Aprilia il progetto Rsv4 è una scommessa costata tre anni di lavoro e 25 milioni di euro (più altrettanti per l’avventura in Superbike); manca ancora il verdetto del mercato ma la validità della moto e i…

Per Aprilia il progetto Rsv4 è una scommessa costata tre anni di lavoro e 25 milioni di euro (più altrettanti per l’avventura in Superbike); manca ancora il verdetto del mercato ma la validità della moto e i risultati in Sbk fanno ben sperare. Partiti da un foglio bianco i tecnici e i designer di Noale hanno sfornato la supersportiva più bella ora sul mercato e probabilmente la più efficace e divertente in pista. La matita che ha tracciato le forme della Rsv4 è quella di Micheal Galluzzi Carene ridotte al minimo che lasciano scoperti ciclistica e motore, codino che fa paura al passeggero più determinato e cupolino Xxs. C’è da dire che la cura costruttiva è ai massimi livelli.Incastonato nel telaio lucidato batte un motore unico nel panorama mondiale delle moto di serie: quattro cilindri a V di 65°. Il V4 è una soluzione complicata ma che garantisce moltissimi vantaggi rispetto a un normale 4 cilindri in linea: per esempio, ingombro trasversale ridotto ed erogazione a metà tra un bicilindrico e un quattro cilindri. Ai bassi regimi ha una schiena importante e in allungo spinge forte come le giapponesi. Il comando del gas è elettronico e questo permette in potenza infinite regolazioni che si sono tradotte nelle tre mappe disponibili: Track, potenza piena e risposta immediata al gas, Sport, risposta morbida all’acceleratore ma coppia e potenza invariata, e infine la Rain che limita la potenza a 140 cv e offre un’erogazione dolce per evitare brutte sorprese.Regolazioni infinite anche per la ciclistica. Oltre al pacchetto sospensioni tra i migliori sul mercato la Rsv4 offre la chance di alzare o abbassare il motore per modificare il baricentro della moto, di modificare l’avancorsa agendo sul cannotto di sterzo e di regolare il fulcro del forcellone. Tutta questa tecnologia non si traduce dinamicamente in una moto estremamente complicata da interpretare, anzi. La Rsv4 è tra le 1000 supersportive quella che mette subito a proprio agio. È compatta senza precludersi clienti che superano il metro e 90 e ha reazioni sempre controllabili nonostante i 180 cv che la muovono. La maneggevolezza è il suo forte, entra in curva velocissima e tiene la corda praticamente da sola. Sul veloce – l’ho provata a Misano (Rm) dove c’è una curva da 230 km/h – telaio e sospensioni danno una stabilità e una fiducia poche volte provati e i semi-manubri larghi e abbastanza alti consentono un ottimo controllo in tutti i frangenti.