AI Act, via libera dall’UE alla prima legge al mondo in materia

Il Consiglio Europeo ha votato all'unanimità la nuova serie di regole e divieti in materia di artificial intelligence

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È arrivato il via libera definitivo alla prima legge al mondo sull’intelligenza artificiale, il cosiddetto AI Act. Il Consiglio Europeo ha infatti votato all’unanimità per l’approvazione delle normative che regolamentano l’utilizzo, lo sviluppo e l’immissione sul mercato dei sistemi di AI.

Approvato dal Parlamento a marzo 2024, il nuovo AI Act non entrerà però in vigore prima del 2026, mentre i divieti invece scatteranno già tra sei mesi. L’Unione Europea è quindi la prima giurisdizione al mondo a dotarsi di regole e divieti in materia di intelligenza artificiale, da tempo protagonista della nuova rivoluzione industriale.

Come sottolineato dal Sole 24 Ore, anche il resto del mondo non è rimasto indifferente al tema: a Seoul, in Corea del Sud, è in corso un summit dedicato all’intelligenza artificiale e 16 aziende si sono già impegnati per evitare che la tecnologia “scappi di mano”. Tra le promesse, quella di rendere pubblico in modo in cui viene valutata la sicurezza delle invenzioni in materia.

Cosa prevede l’AI Act approvato dall’UE

Tra gli elementi fondamentali del testo, anticipati sempre a marzo, c’è il bando nei confronti di app che minaccino i diritti dei cittadini, come i sistemi di categorizzazione biometrici basati per esempio su immagini prese da internet o Cctv (sistemi di videosorveglianza). I sistemi di Artificial Intelligence per uso generale (GPAI) e i modelli GPAI su cui si basano devono soddisfare determinati requisiti di trasparenza, tra cui il rispetto della legge sul copyright. Dovranno inoltre pubblicare sintesi dettagliate dei contenuti utilizzati per l’addestramento. L’uso di contenuti video (deepfake), audio e immagini manipolate o artificiali dovrà essere chiaramente dichiarato.

L’impianto legislativo adotta un approccio basato sul rischio, imponendo quindi ai vari sistemi di intelligenza artificiale vincoli proporzionati ai pericoli. Quelli ad alto rischio, come ad esempio i sistemi utilizzati nelle infrastrutture critiche, istruzione, risorse umane e forze dell’ordine, saranno soggetti a requisiti più stringenti.

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