Confindustria, Bonomi: “I dazi sulle auto cinesi? Servono anche in Europa”

La Confederazione degli industriali, attraverso il suo presidente a fine mandato approva le misure di Joe Biden appena varate contro le importazioni da Pechino

Confindustria DaziCarlo Bonomi, presidente uscente di ConfindustriaPhoto by Roberto Serra - Iguana Press/Getty Images

Il suo mandato da presidente di Confindustria si conclude tra una decina di giorni e, prima di lasciare l’incarico a Emanuele Orsini, Carlo Bonomi ha affidato a un’intervista sul Corriere della Sera alcune considerazioni soprattutto sul tema caldo dei dazi contro la Cina e della “concorrenza sleale” che sempre più spesso emerge nel dibattito economico italiano.

“Gli Stati Uniti si sono accorti che avevano lasciato un enorme spazio alla Cina, nelle tecnologie di punta ma anche nelle relazioni globali di politica industriale e commerciale. E stanno cercando di riprenderselo”, ha dichiarato Bonomi, commentando i nuovi dazi imposti in particolare sulle auto elettriche asiatiche.

“Non possono essere l’unica risposta ma noi europei dovremmo fare lo stesso”, ha aggiunto. “Dare segnali chiari e muoverci con efficacia, se ci sono potenze industriali nel mondo che distorcono la concorrenza con pesanti sussidi in tutti i settori nei quali vogliono spingere l’export”. Secondo Bonomi, non si può “assistere silenti al dumping di prezzo ai nostri danni, perché il campo di gioco è distorto dai sussidi”, incalza.

Tracciando poi un bilancio finale, il presidente uscente ha raccontato il momento più positivo del suo mandato: “La gestione del periodo pandemico con sindacati e governo: un patto sociale difficile, tutti hanno dimostrato senso di responsabilità”. Il più grande rammarico, invece, è stato “non essere riuscito in seguito a proseguire sulla strada di un patto di responsabilità sociale nazionale. Si è perso lo spirito di condivisione che c’era durante il lockdown”.

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