Chiara Ferragni e Balocco nel mirino dell’Agcm

Dopo aver avviato un’istruttoria nei confronti della società dolciaria per presunta pratica commerciale scorretta, l’Autorità estende il provvedimento anche alle società dell’imprenditrice e influencer

Chiara-Ferragni-Balocco-AgcmAlcuni panettoni realizzati da Balocco, "griffati" Chiara FerragniImmagine tratta dalla pagina Facebook di Balocco

Le società Fenice e Tbs Crew di Chiara Ferragni finiscono nel mirino dell’’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm). L’Autorità italiana, che lo scorso 14 giugno aveva avviato un’istruttoria nei confronti dell’azienda dolciaria Balocco per presunta pratica commerciale scorretta in relazione all’iniziativa commerciale “Chiara Ferragni e Balocco insieme per l’ospedale Regina Margherita di Torino”, ha annunciato di aver esteso oggi il provvedimento anche alle società riconducibili all’imprenditrice e influencer.

A questo proposito, si precisa in una nota dell’Antitrust italiana, dopo aver già svolto accertamenti nella sede di Balocco, alcuni funzionari hanno svolto ispezioni nelle sedi di Fenice e di Tbs Crew con l’ausilio del nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

Da cosa nasce l’indagine su Balocco, Tbs Crew e Fenice 

Con l’iniziativa commerciale “Chiara Ferragni e Balocco insieme per l’ospedale Regina Margherita di Torino”, promossa tra novembre e dicembre 2022, l’azienda dolciaria aveva messo in vendita pandori a edizione limitata “griffati” Chiara Ferragni per sostenere la ricerca sull’osteosarcoma e sul sarcoma di Ewing a favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino.

Secondo l’Autorità, sia nei comunicati stampa sia sulle confezioni del pandoro, il modo in cui veniva presentata l’iniziativa “poteva indurre in errore i consumatori, facendo leva sulla loro sensibilità per iniziative benefiche a sfondo sociale”. I consumatori, infatti, potevano essere indotti a credere che acquistando il pandoro in questione contribuissero alla donazione per l’acquisto di un nuovo macchinario, mentre la Balocco aveva disposto una donazione in cifra fissa a favore dell’Ospedale parecchi mesi prima del lancio pubblicitario dell’iniziativa e dunque del tutto indipendentemente dall’andamento delle vendite del prodotto.

© Riproduzione riservata