Scuola, uno sguardo al futuro

Dal banco touch-screen al professore robot, quello che (forse) vedremo nelle classi di domani

Chissà se lo vedremo nelle classi di domani. Il banco digitale dotato di superficie integralmente touch screen esiste, e per ora gli sviluppatori di riferimento per questo tipo di tecnologia sono Samsung in collaborazione con Microsoft ed Exo U. Il dispositivo concepito a cavallo di Seoul e Redmond è il SUR40, un vero e proprio touch Pc dotato di quattro gambe e ben 40 pollici di schermo. La creatura di Exo U, giovane realtà di Montreal, si chiama invece Exodesk (nella foto). È disponibile in più formati – da 32 a 40 pollici – e rispetto al concorrente ha il vantaggio di essere sensibilmente più economico. Tanto è vero che il governo di Panama ha siglato con Exo U un accordo per un progetto pilota per un’aula universitaria composta da 20 postazioni Exodesk.

Arriva il professore robot Fantascienza?Forse, ma fior di centri di ricerca nei Paesi più avanzati tecnologicamente (leggi Giappone e Stati Uniti) stanno lavorando per trasformarla in realtà. Se nel 2009 Saya, un robot-insegnante (nella foto a sinistra), ha debuttato tenendo la prima lezione cibernetica in una scuola elementare di Tokyo, l’anno scorso i ricercatori dell’Università del Wisconsin hanno ideato un robot capace di registrare il calo d’attenzione dei singoli studenti, e di intervenire per destarla. Un tutoring tirannico? I progettisti assicurano che la tecnologia è molto meno invasiva di quanto si immagini: il robot si limita a variare volume e tono della voce e a gesticolare in maniera diversa attirando l’attenzione di chi l’ha persa, proprio come fa un professore in carne e ossa. Ma senza spazientirsi, e soprattutto senza arrabbiarsi mai.

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