Benetton, il piano per dimezzare le perdite entro la fine del 2024

Partendo da un'analisi accurata della situazione, il Ceo Claudio Sforza si sta muovendo in quella che sembra essere la giusta direzione

Benetton, intenzione di dimezzare la perdita entro il 2024© Shutterstock

È passato un anno da quando Benetton ha iniziato ad avvertire i duri contraccolpi del settore tessile. Correva infatti il 2023 quando il fondatore, Luciano Benetton, ha lanciato una dura accusa ai suoi manager e ha deciso di lasciare la società, dopo essersi trovato di fronte a quello che lui stesso ha definito «improvviso buco di bilancio, drammatico, uno shock che ci lascia senza fiato». Benetton ha dovuto sostanzialmente fronteggiare un’ingente perdita netta, ammontante a 230 milioni. Perdita che adesso l’azienda potrebbe dimezzare, per altro in tempi brevi.

Ma andiamo per ordine. Tornando ancora indietro, lo scorso anno i ricavi (pari a 1,098 miliardi) mostravano solo una lieve crescita rispetto al 2022. Per Benetton è stato un momento difficile, che ha portato il capogruppo Edizione a tamponare la crisi aziendale con un’iniezione di liquidità di 150 milioni. Nell’ordine, poi, si sono susseguite una lettera di impegno sulla garanzia dell’effettiva continuità aziendale e un rinnovamento del Cda che ha dato il via a una complessa fase di ristrutturazione.

Ristrutturazione che, per altro, è partita dal vertice: con un accordo consensuale il Ceo Massimo Renon è stato sostituito da Claudio Sforza, cui il presidente della holding Alessandro Benetton, l’amministratore delegato Enrico Laghi e l’intera famiglia hanno affidato l’ambizioso (e gravoso) mandato di portare il Benetton Group fuori dalla crisi, operando a fondo e risanando l’azienda.

E in effetti, Sforza non ha perso tempo. Ha iniziato a muoversi prima facendo un’analisi accurata per evidenziare ciò che funziona e ciò non funziona, individuando negozi strutturalmente in perdita e iniziando, detto in maniera grezza, a tagliare i rami secchi. Poi, il ceo ha attivato sui canali di vendita e punti vendita indiretti un piano incisivo di recupero crediti.

Poi, Sforza avrebbe spostato la sua attenzione sui modi per riorganizzare e potenziare il canale digitale di vendita con l’obiettivo di portarlo dall’attuale peso del 12% al 30% sempre entro il 2025, creando una direzione marketing e commerciale e ristrutturando le modalità di produzione delle collezioni per dare una veloce disponibilità sul digitale.

Tutte direzioni che sembrano portare i risultati sperati: secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, le azioni messe in atto dal nuovo management sembrano aver iniziato a dare i primi frutti: a fine anno la società dovrebbe segnare una perdita intorno ai 110 milioni e entro il 2025 dovrebbe riuscire a dare un ulteriore taglio del 50% al rosso, riportando l’azienda sulla giusta strada.

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