Beppe Ambrosini entra in Wyler Vetta

Punto di riferimento internazionale per il mercato dell’orologeria, Ambrosini entra come socio e Senior Advisors del brand nell’anno del suo centenario

Beppe Ambrosini entra in Wyler Vetta© Marco Scarpa

Importante novità per l’azienda orologiera italiana Wyler Vetta che, nell’anno del suo centenario, ha annunciato l’ingresso come socio e di Senior Advisor di Beppe Ambrosini, un punto di riferimento internazionale per il mercato dell’alta orologeria.

“Siamo orgogliosi di poter celebrare un anniversario così importante del nostro brand e di accogliere Beppe in azienda”, ha commentato Marcello Binda, Ceo di Wyler Vetta. “Il suo ingresso imprimerà un nuovo passo alla crescita di Wyler Vetta, un cambio di marcia per il quale abbiamo posto le basi con il lavoro degli ultimi tre anni. L’ottima accoglienza da parte del mercato e degli appassionati ci sono state di grande stimolo per portare avanti il nostro ambizioso progetto”.

Il profilo di Beppe Ambrosini

Beppe Ambrosini dal 1976 ha sviluppato la propria carriera nel settore dell’orologeria. Ha lavorato in qualità di direttore generale per alcuni dei più prestigiosi Marchi di orologeria, da Girard Perregaux a Breitling, da Corum a Camille Fournet e nell’ambito del Gruppo Richemont ha ricoperto diversi incarichi da direttore generale di Piaget e Dunhill, Baume & Mercier a IWC. È, inoltre, delegato Italiano della Fhh (Fondation Haute Horlogerie) e responsabile Italiano di Swm.

Attualmente Senior Advisor e Partner di Wyler Vetta, Amrbosini è membro del Board di Fondazione Laureus Sport For Good Italia e Senior Advisor del Comitato Scientifico della Fondazione Cologni.

“Apprezzo da sempre il marchio Wyler Vetta di cui ho scoperto recentemente tutte le sfumature”, ha commentato Beppe Ambrosini. “Si tratta di un brand di grande potenziale che ha saputo, in questi anni, definire la propria collocazione precisa nel mercato, caratteristica che rappresenta la sua forza. La lunga e importante tradizione, unita alla qualità del prodotto, alla produzione non su larga scala e al posizionamento prezzo decisamente interessante, rappresentano il mix che ritengo vincente per il brand. L’anno del centenario ben si presta a compiere un ulteriore giro di boa e a spingere sull’acceleratore della crescita”.

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