Lontano dai riflettori di Borgogna e Bordeaux, la Loira è al momento forse la regione più completa e intrigante dell’intera Francia vinicola. Dai grandi bianchi da uve meno conosciute ai sorprendenti rossi e succulenti rosati fino alle bollicine e ai vini dolci, percorrere il fiume visitando i famosi “Chateau” non è mai stato così enoicamente divertente come oggi.
Partendo dal Sauvignon Blanc, un grande classico è il Pouilly Fumè della famiglia del Barone De Ladoucette, una famiglia che ha origine nel Névernais, lungo la riva destra della Loira e oggi sono i più grandi proprietari in zona e vinificano nel castello di Nozet a Pouilly-sur-Loire. I suoli qui sono ricchi e argillosi, i vini strutturati e a maturazione lenta. Sempre in zona troviamo la Maison Michel Redde et Fils con l’azienda La Moynerie e il loro Les Champs des Billons, piccante, sapido e di spessore, con note di lychee, bosso, biancospino e erbe aromatiche. Nella Aoc Savennieres, famosa per Nicolas Joly e i suoi grandi vini naturali come il Clos de La Coulèe Serrant, troviamo il grand cru di Domaine Aux Moines il cui Roche Aux Moines è ricco di note di miele di acacia, frutti tropicali e un finale di lievi note vegetali piacevolissime.
Nella vicina Sancerre scopriamo i vini eleganti e freschi di Domaine Laporte e Domaine Gitton Père et Fils, con Les Belles Dames e Domaine Joseph Mellot: il loro Sancerre Blanc “La Chatellenie” 2016 nasce da suoli argillo-sabbiosi, ricchi di silice, freschissimo sapido e intrigante con ginestra, salvia e anice e frutto bianco ben maturo.
Sul versante vini rossi, è originario della Touraine (altra Aoc della regione) il Malbec e uno dei suoi interpreti più originali è Thierry Puzelat Touraine con il suo KO – in Cot we trust , vino scurissimo con amarene, mirtilli e liquirizia nel suo fresco abbraccio al palato. L’altra uva rossa della zona è il Cabernet Franc con le sue note irresistibili di frutta rossa miste a china e caffè, come nell’irresistibile Saumur Champigny Terres Chaudes di Domaine des Roches Neuves. Impossibile qui a Saumur non citare Clos Rougeard di Nady Foucault con i suoi leggendari Clos, Les Poyeux e Le Bourg, i rarissimi vini mito che nascono dalle vigne più antiche della zona. Ottimi rossi anche in un’area famosa per i dolci come Coteaux de Layon: l’Eclipse di Domaine Frédéric Mabileau – complesso e avvolgente – è un ottimo esempio di Saint-Nicolas-de-Bourgueil Aoc. In questa regione, domina però lo Chenin Blanc nelle sue varie incarnazioni, come dimostra il Domaine de Juchepie con Les Quarts de Juchepie.
Infine, quasi sul mare, nasce un nettare che si sposa alla perfezione con le ostriche, ovvero il Muscadet De Sevre Et Maine Sur Lie come quello di Chateau de l’Oiselinière: l’uva è il Melon de Bourgogne, che regala un vino agile, molto floreale, con albicocca e biancospino in gioventù, che poi lasciano spazio a note più iodate, sapide e appena affumicate.