Orologi vintage tra storia, passione e investimento

Sono in crescita i collezionisti e gli appassionati di alto livello attratti dal mondo dell’alta orologeria vintage. Ecco perché

Rolex-Daytona-Cattin orologi vintagePaolo Cattin ha “giocato” con i primi Daytona a carica automatica. sostituendo il vetro zaffiro con un vetro Hesalite (plexiglass) adattato a perfezione per questo modello. Il risultato è sorprendente, in quanto trasforma un orologio già di per sé importante per i collezionisti, regalandogli il fascino dei crono anni 60 e 70

Il boom dell’orologeria da polso, cui abbiamo assistito negli ultimi tre anni, ha riportato l’attenzione del grande pubblico su questo mondo fatto di quadranti, lancette, meccaniche spesso strabilianti, ma anche quotazioni da capogiro e globalizzazione per tutto quello che riguarda la fascia alta o altissima del mercato, che comprende sia produzione contemporanea che orologi vintage.

L’icona Rolex Daytona

A dire il vero la smania di possedere alcuni dei modelli più ambiti, il Daytona di Rolex se vogliamo citare il più famoso, è iniziata da diversi decenni ed è rimasta comunque immutata fino ai giorni nostri, portando nel caso del già citato cronografo, a un piccolo ma costante aumento delle quotazioni, che si traduce in un valore collezionistico duraturo e quantitativamente importante.

«All’inizio degli anni 70 nell’orologeria svizzera di qualità prende il via una lenta evoluzione tecnologica, che vede nella meccanica la diffusione dell’automatico, mentre nell’habillage si iniziano a montare i primi vetri minerale e poi zaffiro». A parlare è il milanese Paolo Cattin, uno dei maggiori esperti per quanto riguarda il cronografo coronato.

«Rolex nel Daytona farà sue queste tecnologie nel 1988, quando verrà presentata la prima versione dotata di movimento automatico e vetro zaffiro inscalfibile: dal mio punto di vista è l’inizio della vera rivoluzione. Da quel momento in poi il Daytona ha sempre mantenuto due caratteristiche base: averlo a listino è sempre stato molto difficile, alle volte quasi impossibile; la sua valutazione nel tempo è sempre aumentata».

Tra produzione contemporanea e orologi vintage

Volendo allargare l’orizzonte della discussione, un ruolo fondamentale nella crescita del mercato delle lancette è da sempre incentrato sul dualismo tra produzione contemporanea e modellistica vintage.

La prima mobilita capitali in continuo aumento e, a dispetto di un mondo sempre più elettronico, premia costantemente la meccanica tradizionale e i materiali di lunga durata come l’oro e l’acciaio.

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Due spade incrociate con un grosso pugnale al centro, il Khanjar, questo il celebre stemma del Sultanato dell’Oman, una personalizzazione esclusiva per questo raro e decisamente importante Daytona ref. 6265 offerto in vendita da Bonanno a Roma

Il vintage è invece un mondo completamente a sé: nato ancora una volta alla fine degli anni 80 in Italia e Giappone, esploso negli anni 90, è oggi considerato a tutti gli effetti un mercato qualitativamente interessante e quantitativamente importante. Se poi tra i produttori sono la storia della marca e le potenzialità tecnologiche a fare da incentivo all’acquisto, per il vintage l’ago della bilancia si sposta inevitabilmente sulla competenza, sulla legittimità e sull’esperienza del venditore stesso.

«Non basta, infatti, avere per le mani “il pezzone”, l’orologio straordinariamente importante o incredibilmente raro per essere automaticamente accolti nel ristretto novero dei top seller internazionali», ci dice Giovanni Bonanno, storica guida dell’omonima orologeria specializzata nel vintage di via della Croce a Roma. «Bisogna avere anni di esperienza sulle spalle, una riconoscibilità e una tracciabilità sicura e soprattutto un feedback positivo e continuativo. Ma tutto questo non è ancora sufficiente, bisogna anche avere il giusto intuito per guidare il mercato senza subirlo: l’investimento nella modellistica vintage più importante è cresciuto di anno in anno superando come rendita il mattone e gli investimenti bancari».

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Hausmann Loft si trova a Roma in Via di San Giacomo 20-21. Questa nuova realtà si rivolge sia ai collezionisti attratti dal mondo vintage, che agli amanti della tecnologia (foto © Stefano Pinci)

L’importanza dell’acquisto in prima persona

Inevitabile constatare come la maggior parte delle vendite dei pezzi da collezione di alto livello, sebbene sovente inizi sulla rete, quasi sempre venga finalizzata in prima persona, con il contatto diretto tra venditore e acquirente.

Lo ha ben capito Hausmann & Co. che in tempi recenti, alla sua storica boutique multimarca di Via del Babuino a Roma, ha deciso di affiancare Loft in Via San Giacomo, un hub dedicato alla cultura dell’alta orologeria, un luogo dove la valorizzazione del passato permette la capacità di prevedere e anticipare gli scenari del futuro.

«Loft rappresenta il nostro legame con il passato e lo slancio verso il futuro», raccontano gli amministratori del Gruppo, Francesco Hausmann e Giulia Mauro. «L’idea è quella di creare un salotto contemporaneo dove scoprire il mondo dell’alta gioielleria attraverso l’innovazione e la tecnologia. Generare una community dove i clienti siano stimolati a tornare non solo per acquistare ma per vivere a 360° la passione per questo mondo, per scoprire le novità, approfondire la propria conoscenza, oppure solo godere del luogo e dell’atmosfera accogliente».

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