Rispondere alla classica domanda «che macchina hai?» sarà sempre più difficile, nel senso che quello degli automobilisti che non comprano la loro compagna a quattro ruote ma preferiscono affittarla ormai è un vero esercito. A sancirlo è l’ultimo rapporto stilato dall’Aniasa, l’Associazione nazionale industria dell’autonoleggio, che quantifica i privati che hanno scelto questa formula nel 2023 in più di 170 mila, con un incremento netto rispetto all’anno precedente. Certo, la parte del leone continuano a farla le flotte aziendali con più di 900 mila vetture, ma il fenomeno delle auto a noleggio sembra ormai inarrestabile.
«E le cose per il nostro settore potrebbero andare anche molto meglio se la tassazione italiana si allineasse a quella di altri Paesi europei», dice Pietro Teofilatto, direttore area fisco ed economia di Aniasa, «per fare un esempio concreto in Italia si possono dedurre 5 mila euro contro i 22 mila della Francia e i 25 mila della Germania».
Auto: i vantaggi del noleggio
Sta di fatto che il mercato dei motori vive una vera e propria rivoluzione copernicana. Vi siete chiesti, per esempio, perché negli spot delle case automobilistiche non si sottolinei quasi più il prezzo di listino di un determinato modello, ma si opti per frasi tipo «a partire da tot euro al mese»? Il motivo è semplice: anche per gli italiani il vanto di possedere un’auto sta diventando uno sbiadito ricordo per una serie di ragioni incontrovertibili. «La prima è la cancellazione della casella imprevisti dal proprio budget familiare», sostiene Teofilatto. «Una volta fissato il canone di locazione e la durata del contratto si sa in anticipo quanto ci costerà la macchina, senza possibili variazioni (ovviamente in negativo) su bollo, assicurazione e manutenzione, sempre ovviamente se si usa il mezzo con la normale ragionevolezza». Il tutto senza nessuna caparra perché il noleggio a lungo termine non è un finanziamento e prevede un canone fisso pre-concordato.
Un altro fattore che contribuisce a sconsigliare l’acquisto “tradizionale” dell’auto è l’incertezza su quello che sarà il tipo di alimentazione del futuro. «Investire somme di denaro in un veicolo che potrebbe essere messo fuori mercato o potrebbe vedersi interdetta la circolazione in determinate zone della città ha poco senso», chiosa Teofilatto, che aggiunge: «Un altro fattore che può orientare i privati verso il noleggio a lungo termine è l’incertezza sul valore residuo che avrà l’auto quando arriverà il momento di cambiarla. Se lo prendi con la formula del Nlt il problema è tutto a carico dell’azienda fornitrice e, per esempio, posso prendere una vettura elettrica che abbia un’autonomia di 300 chilometri e sostituirla tra due, tre o quattro anni con una che magari di chilometri ne farà mille». A proposito di elettriche, va sottolineato che nel 2023 quelle prese con il noleggio a lungo termine sono state più di 43 mila, con un incremento del 38,7% rispetto all’anno precedente, un dato tanto più significativo se si considera che in totale in Italia le immatricolazioni sono state poco più di 65.500. L’elettro-boom è dovuto anche al fatto che se è vero che il primo ostacolo alla diffusione dei mezzi che fanno il pieno di watt è la latitanza delle colonnine di ricarica, è altrettanto vero che anche il timore di guasti ai costosissimi pacchi batterie ci mette del suo. Un timore che, ovviamente, con il noleggio non ha ragione di essere dato che anche le batterie fanno parte della manutenzione all inclusive.
A cosa fare attenzione
«Da tenere ben presente è il fatto che i contratti includono la quantificazione del chilometraggio annuo massimo consentito», fa notare Teofilatto. «Esiste anche la possibilità di noleggi a chilometri illimitati ma, ovviamente, questa opzione incide negativamente sul costo. Da non scordare, poi, che è obbligatorio rivolgersi ad aziende dalla fama ben consolidata, meglio se partner dirette di una casa automobilistica». Un’ovvietà? Mica tanto: il successo delle varie formule di noleggio ha fatto crescere come funghi nuovi operatori, non sempre all’altezza delle attese dei propri clienti. A questo proposito, un esempio illuminante: in alcuni casi veniva taciuto il fatto che l’assicurazione Rca era sì compresa nel canone, ma solo per il primo anno di noleggio, con la conseguenza di un successivo non previsto aggravio dei costi.
Infine, una buona notizia per chi volesse togliersi lo sfizio di permettersi un periodo da leone della strada al volante di una supercar come una Porsche, una Tesla o una Maserati: esistono anche contratti pay-per-use a prezzi relativamente accessibili e comunque inferiori rispetto a quelli di un noleggio classico. Se, invece, non avete particolari pretese la formula del «paga quello che consumi» resta comunque allettante per chi usa poco la macchina e ha chilometraggi annui particolarmente limitati. Insomma: l’unica categoria che vede ancora il noleggio a lungo termine come fumo negli occhi è quella dei meccanici di fiducia, dato che manutenzione ed eventuali riparazioni vanno obbligatoriamente effettuate in officine convenzionate.
Ha collaborato Nicole Berti di Carimate | Articolo pubblicato sul numero di Business People di luglio-agosto 2024. Scarica il numero o abbonati qui
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