Recantina: la nuova regina di Asolo

Molti viticoltori della zona stanno riscoprendo e investendo su questo antico vitigno italiano in grado di dare vini freschi e beverini, ma anche complessi e speziati

Recantina-Asolo-Prosecco

Da qualche tempo nello splendido borgo di Asolo c’è una nuova regina: la recantina, antico vitigno italiano in grado di dare vini freschi e beverini, ma anche, con qualche attenzione in più, complessi e speziati. Come spiega Ugo Zamperoni, presidente del Consorzio vini del Montello e Colli Asolani, stiamo parlando, per ora, di sole 40 mila bottiglie all’anno circa, una goccia nel mare delle quasi 500 mila, tra vini rossi e bianchi, presentate con la doc di questo territorio, in genere ben più noto e ricercato per le sue bottiglie di Asolo Prosecco docg.

Recantina, ma non solo: i vitigni del borgo di Asolo

Accanto ai vigneti di glera e altre uve bianche che concorrono alla bollicina più diffusa del mondo, infatti, i vitigni internazionali di origine bordolese sono presenti sul territorio da quasi due secoli. La più coltivata è il merlot, con 47 ettari, poi il cabernet sauvignon con 23 ettari e il cabernet franc con 12. La recantina, per ora, è attorno ai 10 ettari, ma molti produttori ci stanno investendo con entusiasmo per affiancare alla produzione di bollicine un rosso di grande originalità. Molti, per esempio, la scelgono come unico rosso da affiancare all’Asolo Prosecco, come dimostrano Simone e Silvia Rech con la loro Tenuta Amadio.

Le diverse tipologie di recantina

La recantina viene citata più volte già alla fine del Seicento tra le migliori uve del trevigiano e ne esistono almeno tre varietà: la recantina a pecolo (peduncolo) scuro, la recantina a pecolo rosso e la Recantina Forner, dal nome dell’azienda dove è stata studiata (Colmello). Predilige suoli calcarei e non solo argillosi, ha una bella acidità e un’alta concentrazione di fenoli, con valori simili al merlot, con il quale condivide la necessità di buona macerazione per avere estrazione interessante.

Nei vini che se ne ricavano ci sono alte concentrazioni di malvidina (che porta aromi balsamici simili alla malva, oltre al bel colore) e di acido caffeico. Inoltre, avendo poco acido cumarico, ha scarsa tendenza a infettarsi e consente a chi la vinifica di usare dosi contenute di solforosa, prestandosi quindi a vinificazioni molto naturali e leggere.

LE ULTIME DAL MONDO DEL VINO

I principali produttori

Sono almeno una decina i produttori che si cimentano oggi con questo vitigno e uno dei più significativi è, ovviamente, quello che l’ha riscoperta di recente, ovvero Colmello, che la vinifica in tre versioni diverse, di cui la principale dimostra allungo e verticalità impressionanti insieme a una grande predisposizione all’affinamento in legno.

Da sinistra: Giusti Wine propone una recantina con affinamento in legno, la recantina biologica di Bresolin, quella di Commendator Pozzobon Rosalio, le recantine proposte da Tenuta Amadio e Sartor Vini e, infine, la versione di Serafini e Vidotto

Non sono comunque molti, per ora, i produttori che utilizzano questo vitigno per versioni importanti e ambiziose, la maggior parte ne sfrutta la brillantezza giovanile. È il caso della recantina di Bresolin, vino biologico prodotto all’interno del resort Progress Country & Wine House. Altra grande protagonista Ida Agnoletti a Nervesa della Battaglia, che produce da dieci anni una recantina con maturità e ricchezza notevoli, un vino pensato per la tavola anche per la bella verve acida insieme a mandorla nel finale.

Tra i produttori più noti in zona anche Serafini e Vidotto, celebri per il Rosso dell’Abbazia e il loro pinot nero, che ne producono una versione tutta croccantezza e dinamicità. Fa subito centro al primo imbottigliamento Commendator Pozzobon Rosalio, già produttore di solidi rossi. Sartor Vini a Venegazzù produce una recantina con, oltre le note fruttate di ribes rosso e nero, l’aggiunta di sentori di verbena e vetiver. Grande l’investimento anche enoturistico per Giusti Wine, che non manca di dedicare attenzione a questo vitigno, con una versione che prevede affinamento in legno e quindi struttura e solidità superiori.

© Riproduzione riservata