Gin Giass, 100% milanes

Ha debuttato da poco, ma questo London dry gin ha già raccolto ampi consensi tra gli esperti del settore. E pensare che è nato quasi per gioco…

Eravamo cinque amici a Expo… Potrebbero parafrasare così una celebre canzone di Gino Paoli i “padri” di Giass, se volessero mettere in musica la storia di questo neonato ma ambizioso progetto. Già, perché il primo London dry gin 100% milanese è nato un po’ per gioco dall’incontro (proprio durante l’Esposizione universale del 2015) tra un barman creativo, Richard D’Annunzio, e quattro amici appassionati del buon bere: Andrea e Simone Romiti, Francesco Niutta e Francesco Braggiotti. «Ci siamo resi conto che Richard era molto bravo e abbiamo pensato di metterlo in condizione di sperimentare sfruttando qualcosa di meglio rispetto alla sua lavastoviglie», racconta Andrea Romiti, che con suo fratello Simone lavora in una holding specializzata proprio in investimenti nel settore alimentare. «Per questo gli abbiamo comprato su Amazon un piccolo alambicco da 3 litri, e nei sei mesi successivi ci siamo trovati di volta in volta in casa dell’uno o dell’altro per gustare i risultati del suo lavoro».

Così facendo hanno messo a punto, un assaggio dopo l’altro, una ricetta originale a base di 18 botaniche selezionate che all’indomani del suo debutto sul mercato, nel febbraio scorso, si è aggiudicata nientemeno che la medaglia d’argento alla San Francisco World Spirits Competition 2017, uno dei concorsi internazionali più importanti per il mondo degli alcolici, cui i suoi fondatori l’avevano iscritto – un po’ inconsapevoli del prestigio della manifestazione – più che altro per sondare il parere di una giuria di esperti.

La nascita del brand Giass

Ma forse è il caso di fare un passo indietro. «Una volta ottenuta quella che per noi cinque era la formula migliore, io e mio fratello ci siamo rivolti a un amico distillatore perché la preparasse in maniera meno “artigianale”», racconta Romiti, «e devo dire che il risultato è stato abbastanza sorprendente. A quel punto, ciò che era nato come un gioco si è trasformato in un progetto serio. Consapevoli che in un momento storico in cui il gin è molto “di moda” saremmo stati il primo gin milanese, abbiamo deciso di puntare molto su questo». Omaggio alla città in cui “bere bene” è un imperativo categorico e il design la fa da padrone, anche nome ed etichetta non potevano che essere legati al capoluogo lombardo. «Quello del nome è stato un po’ un “tormentone”. Abbiamo cercato tutti per giorni di farci folgorare da un’idea che non voleva arrivare», ricorda Andrea Romiti. «Alla fine abbiamo pensato di prendere in mano un vocabolario di dialetto milanese e alla vista della parola “giass” ci siamo illuminati. Il ghiaccio è un elemento artigianale, trasparente, immediato, affascinante nella sua imperfezione. Allo stesso modo il nostro Giass nasce da un processo di distillazione accurato, è un gin dall’anima complessa, autentica e immediata, che si beve anche on the rocks». E sul fronte del design, l’etichetta, serigrafata sul vetro della bottiglia, è ispirata ai disegni geometrici della Galleria Vittorio Emanuele, mentre il logo richiama una “vedovella”, le tipiche fontanelle meneghine. «Devo ammettere che la prima proposta dell’etichetta è stata una specie di fallimento», dice ridendo Romiti. «Si trattava di una sorta di motivo un po’ “imperiale” che, sebbene ci piacesse l’idea di un rimando alla Galleria, non si sposava molto con i nostri desideri. Alla fine, però, lavorandoci sopra ne è risultato un gioco di rombi di colore oro piuttosto elegante, che è stato premiato anche a San Francisco».

Gli ingredienti del successo

Base Classica 1. Bacche di ginepro 2. Semi di coriandolo 3. Radice di angelica

Fruttate 4. Mela Golden essiccata naturalmente a bassa temperatura5. Scorza di arancia essiccata naturalmente a bassa temperatura

Floreali 6. Petali di rosa 7. Fiori di camomilla 8. Fiori di violetta 9. Fiori di Arancio 10. Karkadè

Minerali 11. Cipero o mandorla di terra 12. Foglie di menta 13. Semi di finocchio Citrate 14. Foglie di verbena Citrus 15. Semi di cardamomo 16. Foglie di melissa

Legnose 17. Cassia 18. Timo

Ora, forte dei risultati raggiunti in termine di riconoscimenti di critica e di mercato, a Giass non resta che fare il salto di qualità, uscendo dal suo territorio di origine per puntare oltreconfine. «Avendo tra le mani il mercato numero uno d’Italia, siamo partiti facendo un test su Milano e gestendo il progetto in prima persona», spiega Romiti. E il test è andato bene, tanto che ora i cinque soci hanno iniziato a pensare in grande. Al punto da decidere di coinvolgere nuovi partner che, a partire dai prossimi mesi, possano fornire le risorse e la legittimazione necessarie per spingere sull’acceleratore. Perché se per il momento il focus resta nazionale, l’idea è quella di «diventare uno dei progetti più importanti del gin», un obiettivo ambizioso che non potrà certo prescindere da un’espansione all’estero. Purtroppo per noi, mentre scriviamo l’accordo con è ancora chiuso, quindi l’identità dei nuovi importanti partner è top secret, ma già i cinque fondatori, benché nuovi al mondo dei superalcolici (barman a parte), non sono certo dei novellini quando si parla di affari. Se i fratelli Romiti gestiscono per lavoro progetti d’investimento nell’alimentare, gli altri due “amici-degustatori” lavorano uno in banca e l’altro nel settore della consulenza direzionale, hanno cioè solide competenze finanziarie e strategiche. Non a caso Milano è anche la città del business…

Insomma, la qualità del prodotto è stata riconosciuta a livello internazionale, la sua storia può competere con quella dei grandi colossi della tecnologia nati in un garage e il legame con la Milano da bere non può certo nuocere. Se ora arriveranno anche dei soci di peso, gli ingredienti per un cocktail di successo ci sono tutti. Non ci resta che stare a vedere, magari sorseggiando un buon drink.

* Articolo pubblicato su Business People novembre 2017

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