Stress a casa? La carriera non decolla

La pressione psicologica data dalle responsabilità familiari è spesso un vero e proprio ostacolo sul fronte professionale

Gli inglesi lo chiamano mental load, letteralmente sovraccarico psicologico, è quella pressione data dall’eccesso di responsabilità derivanti la gestione degli impegni domestici, familiari e personali. Consiste nell’avere sempre, in un angolo della testa, gli imperativi relativi ai compiti e alle responsabilità domestiche, familiari e personali. Questa condizione mentale, spesso difficilmente riconoscibile, eppure estremamente comune, rappresenta non solo una fonte di stress e disagio per moltissimi lavoratori ma spesso un vero e proprio ostacolo all’avanzamento e all’evoluzione dei percorsi professionali. E gli oneri maggiori, come purtroppo spesso ancora accade, spettano alle donne, le quali si trovano a dover sbrigare circa il 71% delle mansioni quotidiane e il 65% di quelle genitoriali, non senza risentirne a livello lavorativo. Vi sembra esagerato? Secondo uno studio effettuato da Yoopies in collaborazione con LabRH, che ha interessato 1.300 lavoratori, ben il 94% dei dipendenti gestisce almeno un aspetto della sua vita privata sul lavoro e l’86% i vi consacra un lasso di tempo compreso tra 30 e 180 minuti a settimana. Fra questi, 1 su 10 dedica addirittura più di tre ore alla settimana a tali mansioni.

In cima alla lista dei problemi ci sono le questioni riguardanti i figli (78%) e le difficoltà personali (73%), come il divorzio o il trasloco. E Il 67% dei dipendenti ritiene che questi oneri perturbino la propria efficienza lavorativa, l’87% si dichiara considerevolmente stressato dagli stessi, mentre il 44% afferma che il mental load sia la causa scatenante del proprio ritardo sulle missioni e i progetti lavorativi da svolgere. Non a caso 1 dipendente su 5 ha già avuto difficoltà con i propri superiori derivanti dalla gestione dei problemi personali, e quasi uno su tre ritiene che questi imperativi abbiano avuto un impatto negativo sullo sviluppo della propria carriera. “Questo studio dimostra come le responsabilità quotidiane non possano essere lasciate da parte, nemmeno quando siamo al lavoro”, afferma Benjamin Suchar, fondatore e CEO di Yoopies. “Le donne vivono letteralmente due giornate in una, destreggiandosi tra le molteplici responsabilità di cui sono costrette a farsi carico e che spesso comportano effetti deleteri sul livello di benessere personale e di produttività. Inoltre,dimostrando il significativo impatto del mental load sullo sviluppo dellacarriera, questa indagine ci rende consapevoli che la lotta per la parità di genere nelle aziende richiede necessariamente la presa in considerazione delle disuguaglianze nella sfera privata”.

Come risolvere il problema? Programmazione, partecipazione finanziaria (servizi alla persona, assistenza all’infanzia, ecc.), una piattaforma di ascolto e consulenza, strumenti digitali per sostenere la ricerca di fornitori di servizi e procedure amministrative, sensibilizzazione dei dirigenti. Secondo lo stesso studio, 2 dipendenti su 3 vorrebbero essere maggiormente supportati dal datore di lavoro nella gestione dei loro problemi privati, purtroppo però, ad oggi, meno della metà delle aziende ha attuato iniziative in questa direzione.

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