La formazione ora è un valore: per il 54% delle aziende è rilevante per gli obiettivi

Il nuovo report della Corporate Education Community di Polimi Graduate School of Management ha evidenziato un inversione di rotta sul tema

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Da costo a valore aggiunto: è il cambio di tendenza evidenziato sul tema della formazione aziendale, rilevato dal terzo report promosso dalla Corporate Education Community di Polimi Graduate School of Management e ripreso da Affari & Finanza de La Repubblica.

Il rapporto ha messo in luce che la formazione corporate in Italia adesso riveste un ruolo chiave nelle politiche aziendali: non è più solo una voce da mettere a bilancio tra i costi, ma è diventato un asset strategico per il business di una società, grazie al fatto che il mercato del lavoro è diventato più complesso e volatile.

Secondo la ricerca, per il 54% delle imprese coinvolte la formazione adesso è altamente rilevante per il raggiungimento degli obiettivi strategici, mentre solo per l’8% è poco o per nulla rilevante. Il 23% del campione l’ha inserita in modo formale all’interno del piano strategico. Spiccano il potenziamento delle competenze personali e la digital transformation tra le priorità tematiche, ma grande attenzione viene riservata anche ai temi della diversity e dell’inclusione. Meno spazio. invece, per i temi legati alla formazione manageriale.

Tra le modalità di fruizione, il report evidenzia che in cima c’è l’online learning, ma dopo gli anni del Covid-19 si registra anche un graduale ritorno verso l’apprendimento in presenza. La tendenza ora è per una formazione rapida, contestualizzata ed efficace, tramite micro-learning e pillole formative che consentono ai dipendenti di acquisire skill in modo agile e mirato.

Si parla sempre più spesso di upskilling e reskilling, sottolinea il rapporto di PoliMi: il primo riguarda l’apprendimento di nuove competenze relativa allo stesso lavoro, il secondo invece nuove abilità in ottica di riqualificazione. Non è tuttavia impresa facile: secondo recenti sondaggi realizzati da EY, 3 aziende su 4 hanno cercato personale nel corso dell’ultimo anno ma il 62% ha riscontrato difficoltà legate alla mancanza di candidati qualificati. Tale problematica, viene sottolineato, rischia di essere acuita dalla trasformazione tecnologica in atto. L’81% del campione ritiene quindi prioritario un incremento dell’offerta formativa professionalizzante.

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