Stop al finanziamento pubblico dei partiti; un decreto per le lobby

Nuovi interventi dal Consiglio dei ministri che, entro fine maggio, annuncia un disegno di legge per ridisegnare la trasparenza e il funzionamento dei partiti. Interventi anche nell’edilizia: nasce l’edificio a energia quasi zero

Entro la prossima settimana sarà presentato un disegno di legge per abolire il finanziamento pubblico ai partiti e introdurre una disciplina che assicuri trasparenza e democraticità del loro funzionamento. È questa una delle novità principali annunciate dall’ultimo Consiglio dei ministri del governo Letta, che ha deciso di intervenire sul finanziamento dei partiti attraverso un ddl e non via decreto. Attraverso decreto, invece, si agirà per regolamentare l’attività delle lobby e la rappresentanza degli interessi economici. Tra gli interventi annunciati dall’ultimo vertice di governo, riunitosi nella mattinata di venerdì 24 maggio, anche un decreto in materia di risparmio energetico nell’edilizia.

PARTITI. Più in dettaglio il ddl sul finanziamento pubblico ai partiti prevede l’abrogazione delle vigenti norme sul loro finanziamento pubblico dei partiti; la definizione di procedure rigorose in materia di trasparenza di statuti e bilanci dei partiti; la semplificazione delle procedure per le erogazioni liberali dei privati in favore dei partiti (ferma l’esigenza di assicurare la tracciabilità e l’identificabilità delle contribuzioni); ’introduzione dei meccanismi di natura fiscale, fondati sulla libera scelta dei contribuenti, a favore dei partiti; e la disciplina di modalità di sostegno non monetario al funzionamento dei partiti in termini di strutture e servizi.

BONUS EDILIZIA. Il Consiglio dei ministri ha avviato, inoltre, l’esame del decreto sul risparmio energetico. Fermo restando il recepimento della Direttiva comunitaria sull’efficientamento energetico, si legge nella nota di Palazzo Chigi, il governo ha deciso di mettere a punto le questioni tecniche e finanziarie per consentire la proroga degli incentivi fiscali in materia di risparmio energetico e le ristrutturazioni edilizie. Viene adottata a livello nazionale una metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici che tenga conto, tra l’altro, delle caratteristiche termiche dell’edificio, nonché degli impianti di climatizzazione e di produzione di acqua calda; vengono fissati i requisiti minimi di prestazione energetica in modo da conseguire livelli ottimali in funzione dei costi. I requisiti minimi di prestazione energetica, da applicarsi agli edifici nuovi e a quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, sono riveduti ogni 5 anni. Nasce la definizione di “edifici a energia quasi zero” e viene redatta una strategia per il loro incremento tramite l’attuazione di un Piano nazionale che comprenda l’indicazione del modo in cui si applica tale definizione, gli obiettivi intermedi di miglioramento della prestazione energetica degli edifici di nuova costruzione entro il 2015, informazioni sulle politiche e sulle misure finanziarie o di altro tipo adottate per promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici. Entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a energia quasi zero. Gli edifici di nuova costruzione occupati dalle Amministrazioni pubbliche e di proprietà di queste ultime dovranno rispettare gli stessi criteri a partire dal 31 dicembre 2018.Viene infine previsto un sistema di certificazione della prestazione energetica degli edifici che comprenda informazioni sul consumo energetico, nonché raccomandazioni per il miglioramento in funzione dei costi. La redazione dell’attestato è obbligatoria in caso di costruzione, vendita o locazione di un edificio o di un’unità immobiliare, nonché per gli edifici occupati dalla Pubblica Amministrazione.

GASDOTTO ADRIATICO. Tra gli altri interventi (che possono essere letti sul sito del governo) è stata approvato un “disegno di legge per la ratifica e l’esecuzione dell’accordo fra l’Albania, la Grecia e l’Italia sul progetto Trans Adriatic Pipeline, che dà attuazione all’intesa siglata dai tre Paesi il 27 settembre 2012 a New York per la realizzazione di questo nuovo importante gasdotto. Il progetto costituisce per l’Italia un utile strumento per diversificare fonti energetiche e fornitori di energia, con positive ricadute dal punto di vista della sicurezza”.

© Riproduzione riservata