I benefit aziendali: non sono soldi ma fanno felici i dipendenti lo stesso

Auto, palestra e perfino oggetti da sexy shop. L’elenco dei beni che le aziende possono mettere a disposizione dei lavoratori è molto lungo e, in genere, molto utile

Benefit aziendali, flexible benefit o anche fringe benefit sono quell’insieme di beni, servizi o agevolazioni che vengono concessi dall’azienda o dal datore di lavoro in favore dei dipendenti, e sono a tutti gli effetti una forma di retribuzione non monetaria che si aggiunge alla busta paga. Che siano una forma di retribuzione lo dice il comma terzo dell’articolo 2099 del Codice civile, il quale piega che un lavoratore può essere retribuito anche attraverso l’erogazione di beni e servizi.

Benefit aziendali: l’obiettivo è aumentare il reddito del dipendente

Alcuni benefit sono molto diffusi e molto impiegati. L’auto aziendale ne è un esempio. Il dipendente è sollevato da costi come il bollo auto, l’assicurazione, la manutenzione ecc…. È un risparmio non da poco. L’abbonamento alla palestra è un altro esempio di benefit.

Ma l’elenco è molto più lungo e può comprendere il telefono aziendale, l’alloggio, buoni pasto, borse di studio per i figli dei dipendenti, il servizio mensa, i buoni pasto, la fornitura di prodotti aziendali a prezzi di favore o gratuitamente, prestiti a tassi inferiori a quelli di mercato ecc..

Benefit aziendali: perché convengono al datore di lavoro

Lo scopo è sempre lo stesso: quello di “coccolare” il dipendente, incentivandone la produttività e lattaccamento all’azienda. Si tratta, inoltre, di una forma di retribuzione che alla società può costare di meno ma può essere molto più efficiente e avere un impatto migliore sulla qualità della vita del lavoratore di un aumento in busta paga, perché ne incrementa di fatto il potere d’acquisto. Il reddito che non viene speso per l’auto, la palestra, i pasti ecc.. può essere impiegato in altro modo. Questi benefit rientrano nel quadro delle politiche di welfare aziendale.

Per chi lo concede il vantaggio è molto chiaro: queste forme retributive riducono il costo del lavoro e riducono di fatto il cuneo fiscale, cioè la differenza tra quanto il dipendente costa a chi lo assume e quello che il primo incassa effettivamente. Il TUIR, il Testo unico delle imposte sui redditi precisa che non concorrono a formare il reddito del dipendenti erogazioni di beni e servizi il cui valore non superi i 258,23 euro.

A volte questi benefit scadono nella goliardia o nel cattivo gusto, come è successo in Cina, dove un’azienda ha premiato i suoi dipendenti maschi con una bambola gonfiabile e, l’anno prima, con una notte in compagnia di una pornostar.

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