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Lavoro

Il 60% dei giovani disoccupati non è disposto a trasferirsi per lavoro

Se svedesi, spagnoli e finlandesi sono pronti a emigrare in un altro continente per cercare un’occupazione, gli italiani sono campanilisti anche in questo

Vivono ancora con i genitori perché non riescono a trovare lavoro. Ma piuttosto di spostarsi altrove, preferiscono rimanere disoccupati e senza soldi. È questo il ritratto dei ragazzi italiani che emerge dagli ultimi dati Eurostat sul rapporto tra professione e mobilità nei giovani tra i 20 e i 34 anni. Solo il 40% dei nostri under 35 sarebbe disposto a trasferirsi per avere un’occupazione: il 20%, però, non oltre i confini italiani, il 7% anche all’interno dell’Europa e il 13% addirittura in un altro continente. Il campanilismo, tuttavia, non è una caratteristica esclusiva dell’Italia: in 17 Paesi dell’Ue più della metà dei giovani disoccupati non è pronta a emigrare per cercare un lavoro. E, infatti, se la media italiana di coloro che sono inattivi ma non vogliono lasciare la propria città è del 60%, quella europea è comunque del 50%. I più coraggiosi e pronti a partire per lidi lontani sono gli svedesi, seguiti da spagnoli, finlandesi e francesi.

I giovani disoccupati hanno ragione?

All’Italia spetta anche un altro record: quello “dell’immobilità”. Infatti, il 98% dei giovani che già lavorano ha trovato occupazione senza bisogno di cambiare residenza. All’estero, la percentuale media scende al 90%. Ed è nostra, quindi, anche la percentuale più bassa (2%) di ragazzi occupati che hanno spostato residenza, almeno per un anno, per aver cambiato il posto di lavoro. Quindi, forse, alla lunga rimanere nella propria città ripaga? Non esattamente, visto che il nostro Paese ha una delle fette più alte di ragazzi in cerca di lavoro. I più girovaghi, invece, sono gli irlandesi: solo il 60% che dichiara di non avere mai cambiato residenza.