Stipendi manager: la sostenibilità paga in 4 aziende su 5

Il 78% dei Cda sta ponendo una sempre maggiore attenzione agli interventi in materia di ambiente, inclusione e diversità, rafforzandone il legame con la remunerazione del management

Eventi globali come la pandemia, l’incertezza economica e le disparità sociali e razziali stanno spingendo le aziende di tutto il mondo a rafforzare o rivedere le loro politiche ambientali, sociali e di governance (Esg). È quanto emerge dalla ESG Board Survey condotta da Willis Towers Watson nel secondo semestre del 2020, un’indagine globale che ha coinvolto il management di 168 aziende tra Nord America, Europa, Medio Oriente e Asia.

Quattro intervistati su cinque (78%) si stanno preparando a rivedere la modalità attraverso cui le politiche in materia di Esg e gli obiettivi ad esse sottese saranno collegate ai piani di remunerazione dei propri manager. Più di quattro su dieci (41%) prevedono di introdurre misure Esg nei loro piani di incentivazione di lungo termine nei prossimi tre anni, mentre il 37% prevede di introdurre misure Esg nei loro schemi di incentivazione annuale. Inoltre, circa un terzo, prevede di aumentare la rilevanza di tali misure nei sistemi di remunerazione di tutti i dipendenti.

L’indagine ha identificato le sfide e le complessità che le aziende si trovano ad affrontare nell’introduzione di metriche Esg nei piani di remunerazione. Tra le maggiori difficoltà citate dagli intervistati vi sono la definizione di appropriati livelli di performance attesa (52%), l’identificazione degli indicatori di dettaglio (48%) e la loro definizione (47%).

Le aziende stanno inoltre adottando varie misure per rendere i propri programmi HR più efficaci e integrati alle politiche Esg. Quasi la metà (46%) ha dichiarato di aver implementato strategie di ascolto per coinvolgere i propri dipendenti su tali tematiche, mentre tre aziende su dieci hanno creato un nuovo ruolo direttivo per sviluppare e gestire la strategia Esg e hanno identificato nuove posizioni organizzative per supportare attivamente l’implementazione i programmi e le politiche Esg. Quasi la metà degli intervistati sta pianificando di effettuare interventi di ampio respiro per garantire che le tematiche Esg siano integrate nella cultura aziendale a tutti i livelli organizzativi. Circa un intervistato su cinque si aspetta che nei prossimi tre anni i consigli di amministrazione e/o i comitati remunerazione avranno un ruolo chiave nel supervisionare le politiche atte a garantire il benessere di tutti i dipendenti e a preservare una generale equità retributiva in azienda.

Nel complesso, mentre la maggior parte delle aziende sta lavorando nell’implementazione dei propri piani e programmi Esg (84%) o ha identificato le proprie priorità Esg (81%), meno della metà (48%) ha integrato i piani e gli obiettivi Esg in tutti gli aspetti del proprio business – strategia, operations, prodotti e servizi offerti. La ricerca evidenzia chiaramente come le società si trovino in stadi evolutivi diversi nel loro percorso Esg. Oltre la metà (53%) sta adesso rivedendo le proprie priorità e accelerando le tempistiche di realizzazione dei propri piani Esg. In ogni modo più di tre intervistati su quattro (78%) ritengono che le tematiche Esg siano un fattore chiave per rafforzare i risultati finanziari del proprio business nel medio termine.

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