Steve Jobs finì sotto la lente dell’Fbi

I servizi segreti americani aprirono un dossier sul fondatore della Apple su richiesta del presidente George Bush senior; circa 200 pagine ora rese pubbliche

Un primo fascicolo venne aperto nel 1985 quando l’allora trentenne Steve Jobs, dopo aver già fondato Apple assieme all’amico Steve Wozniak, era stato vittima di un ricatto, con la minaccia di attentato dinamitardo; ma solo dal 1991 le indagini sulla vita privata del futuro papà di iPhone e iPad vennero approfondite dall’Fbi. Sì, i servizi segreti americani avevano aperto un dossier su Jobs su espressa richiesta dell’allora presidente Usa George Bush senior che guardava a Jobs – nei primi anni ’90 a capo della NeXT – come un buon candidato per entrare a far parte del comitato di consulenza presidenziale sul commercio estero. L’intenzione del Federal Bureau of Investigation era di capire se Jobs facesse uso di alcol o droghe, una circostanza, quest’ultima, verificatasi in età giovanile e ammessa pubblicamente dallo stesso Jobs (come confermato nella recente biografia scritta da Walter Isaacson). Nel dossier, di circa 200 pagine (scaricalo), sono presenti varie interviste con persone che avevano frequentato Jobs. Secondo l’Fbi “diversi individui hanno messo in dubbio la sua onestà, affermando che si tratta di una persona che può distorcere la verità e la realtà, pur di perseguire i suoi obiettivi”. Ma c’è anche chi lo definisce come “un uomo dalla forte volontà, un grande lavoratore, molto motivato”, ritenendo queste “le ragioni del suo grande successo”. Un’altra, una donna, si rifiutò di rispondere alle domande degli agenti, spiegando che aveva avuto con lui “discussioni riguardanti la sua etica e moralità”. Non manca, tra gli intervistati, chi parla di Jobs come di una personalità “fondamentalmente onesta e degna di fiducia”, ma “complessa”. Chi era veramente Steve Jobs

Il dossier è diventato pubblico dopo che l’Fbi l’ha pubblicato sul suo sito web su richiesta del Wall Street Journal, in base al Freedom Information Act.

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