Il Cern di Ginevra procede verso la sua corsa alla comprensione delle origini della materia. Era giugno quando il superaccelleratore Large Hadron Collider (Lhc) era riuscito a raggiungere l’energia record di 12 mila miliardi di elettronvolt (TeV); ora è cominciata una nuova fase nel lavoro degli scienziati, che sono pronti ad affrontare la collisione tra ioni puntando a livelli di energia mai raggiunti prima.
RISULTATI MAI RAGGIUNTI PRIMA. Lo scopo è sempre lo stesso: esplorare la materia, cercandone lo stadio che più si avvicina a quello dei primi momenti del nostro universo. Partirà prossimamente un nuovo ciclo di collisione fra ioni di piombo; la velocità raggiunta da tali elementi sarà doppia rispetto a quella conquistata nella prima fase dell’esperimento con il superaccelleratore, e sfiorerà la velocità della luce. Le collisioni avvengono all’interno di Lhc, dove gli ioni circolano in direzioni opposte a enorme velocità, scontrandosi fra loro e generando livelli enormi di energia.
ESPLORARE LE ORIGINI DELL’UNIVERSO. I fisici del Cern potranno, grazie a questo esperimento, osservare quello stadio della materia denominato plasma di quark e gluoni, molto affine alla “zuppa” di particelle che esistette per poche frazioni di secondo immediatamente dopo il Big Bang. A Ginevra, quindi, si ricreeranno per pochi attimi condizioni molto simili a quelle che si sarebbero potute osservare nei primi momenti di vita del nostro universo: lo scopo sarà quello di creare e verificare i modelli di sviluppo elaborati a velocità minori e, secondariamente, di migliorare la precisione delle misure ottenute dai campioni raccolti finora.
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