Catalogna, stop al referendum: la Spagna ribolle

La Corte Costituzionale di Madrid rimanda il voto di cinque mesi. Nonostnte il no della Scozia all'indipendenza, gli indipendentisti prendono forza

Stop per cinque mesi al voto sull’indipendenza della Catalogna, già convocato per il 9 novembre dal presidente della regione Artur Mas. E’ la decisione a sorpresa della Corte costituzionale spagnola che sembra rispegnere l’entusiasmo degli indipendentisti della regione di Barcellona.

La sospensiva servirà per formulare un giudizio di merito sulla legittimità della consultazione. I supremi giudici hanno così accolto i due ricorsi del governo centrale contro la legge catalana dello scorso 19 settembre.

LA REAZIONE DI RAJOY. Si apre così lo scontro tra l’amministrazione locale e il premier Rajoy proprio nel 300° anniversario dalla fine dell’autonomia della Catalogna. «La consultazione attenta ai diritti dell’insieme degli spagnoli e all’unità indissolubile del Paese», ha tuonato Rajoy contro il referendum «contrario alla legge, che ferisce la democrazia, divide i catalani e li allontana dalla Spagna e dal resto d’Europa». L’ “offerta” di Madrid è quella di una riforma costituzionale basata sul dialogo.

Tra l’altro, il premier ha già ordinato alle poste iberiche, legate al ministero delle Infrastrutture, di non diffondere materiale propagandistico o schede per la consultazione, anche per quanto riguarda i catalani all’estero. Per la Generalitat di Barcellona, la mossa di Rajou è «uno dei maggiori errori della democrazia spagnola».

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