Chi è Valentina Volta, la manager al timone del colosso Datalogic

È la figlia del fondatore Romano, inventore del lettore per il codice a barre. Dopo la carriera in Ferrero è tornata nell’azienda di famiglia

Bolognese, 40 anni, una laurea in economia e commercio, diverse esperienze all’estero, una lunga carriera alle spalle: ecco chi è in sintesi Valentina Volta, dal 2017 amministratore delegato di Datalogic, azienda italiana fra i leader mondiali nella produzione di lettori manuali di codici a barre. Prima di approdare nell’impresa fondata nel 1972 dal padre Romano, ingegnere elettronico, la manager è stata per 10 anni in Ferrero, ricoprendo varie posizioni e spostandosi in diversi Paesi. Per il Belgio, l’Olanda e il Lussemburgo è stata responsabile di tutti i prodotti a marchio Kinder, a capo di un team di otto persone. Poi, nel 2012, la svolta: la Ferrero le propone di spostarsi in Francia, che per l’azienda dolciaria di Alba è un mercato molto importante, e lei decide di lasciare il colosso per sposare la passione di famiglia. “Ho preso le mie responsabilità come figlia di imprenditore” ha spiegato a Repubblica. All’inizio ha affiancato il padre, imparando da e con lui. Ha seguito un master ad Harvard e per tre anni ogni anno si è presa un mese di break, fino ad arrivare alla promozione del 2017.

Il 40% dei dipendenti di Datalogic è donna

La presenza di Valentina Volta al comando non è un’eccezione. Il 40% dei dipendenti del gigante hi-tech è donna, o per lo più nell’area finanza e funzioni corporate. Datalogic è nata da un’idea di Romano Volta, inventore del lettore per il codice a barre che era stato messo a punto da due professori universitari americani nel 1948 per l’identificazione dei prodotti. Dopo 47 anni, l’azienda è leader in trenta Paesi del mondo, detiene 1.200 brevetti, ha 2.900 impiegati tra Asia, Stati Uniti ed Europa. Oggi commercializza lettori manuali da banco, mobili, industriali, marcatori laser e barriere di sicurezza che, grazie a sensori ottici elettronici, fermano le macchine se l’operatore si avvicina troppo e quindi è in pericolo. L’ultimo bilancio parla di ricavi netti consolidati per 606 milioni di euro, in aumento del 5,1% rispetto al consuntivo precedente. Il prossimo obiettivo? Aprire una sede in Giappone.

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