L’avanzata delle competenze

Il punto di vista di Fabio Moioli, Executive Search & Leadership Advisor di Spencer Stuart

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L’intervista a Fabio Moioli di Spencer Stuart è parte di

Formazione aziendale: serve investire in competenze digitali


Stiamo davvero passando dalle assunzioni per titoli alle assunzioni per competenze?
È una tendenza che è emersa negli ultimi anni e che si sta rafforzando sempre di più. È particolarmente vero in settori come tecnologia e sviluppo del software. Le aziende possono essere interessate a competenze specifiche per affrontare sfide particolari o ruoli specializzati. L’evoluzione delle tecnologie e delle industrie richiede un apprendimento continuo e la capacità di adattarsi rapidamente. Le competenze attuali e la capacità di apprendere e adeguarsi potrebbero essere considerate più importanti di esperienze precedenti, magari meno rilevanti nel contesto attuale.

Le competenze digitali ricercate oggi sono molto avanzate rispetto a quelle disponibili sul mercato…
È un problema non solo italiano. La situazione varia da Paese a Paese, ma nelle economie più avanzate il divario è più evidente. La rapida crescita dell’intelligenza artificiale, l’automazione e la trasformazione digitale in molti settori hanno aumentato la richiesta di professionisti con competenze specifiche. Ma fornire queste competenze richiede tempo e investimenti, e spesso le istituzioni tradizionali non riescono a tenere il passo. Per ridurre il divario molte aziende stanno investendo in programmi di formazione e riqualificazione per i loro dipendenti o per attirare nuovi talenti. Alcuni Paesi stanno anche adottando politiche e iniziative per promuovere l’istruzione Stem e lo sviluppo di competenze digitali fin dalla scuola. L’università fornisce una base di conoscenze fondamentali, ma l’organizzazione accademica richiede tempi lunghi per sviluppare e implementare nuovi programmi di studio. Di conseguenza, molte persone si rivolgono a fonti di apprendimento alternative e complementari: corsi online, programmi di formazione professionale, bootcamp di coding, progetti di sviluppo personale e collaborazioni pratiche con aziende o organizzazioni. L’istruzione universitaria rimane ancora molto preziosa per sviluppare pensiero critico, problem solving e abilità di comunicazione. Ma per rimanere competitivi potrebbe essere necessario integrarla con altre opportunità.

Saranno le aziende a dover aggiornare le competenze dei propri dipendenti?
Succede sempre più spesso, anche in Italia finalmente. Dipende da vari fattori, tra cui la cultura aziendale, le politiche governative, le risorse disponibili e l’interesse delle aziende stesse in questo tipo di investimento. Alcune offrono già programmi di formazione interna, corsi di sviluppo professionale e opportunità di apprendimento continuo ai propri dipendenti. Soprattutto in settori ad alta tecnologia e innovazione. Tuttavia, non mancano gli ostacoli, siano essi economici, culturali o organizzativi. L’assunzione basata sulle competenze potrebbe richiedere una revisione dei processi di selezione e valutazione delle aziende stesse. Potrebbe essere utile il coinvolgimento di istituzioni accademiche e governative per creare partenariati tra aziende e sistema educativo, al fine di sviluppare programmi di formazione congiunti.

Quali sono le competenze più richieste in questo momento in Italia?
Molte sono digitali: dalla capacità di utilizzare strumenti e software specifici, alla conoscenza delle basi di programmazione, dalla comprensione dei concetti di sicurezza informatica alla capacità di lavorare con i dati, dall’Intelligenza Artificiale al machine learning. Poi ci sono competenze linguistiche, di problem solving e pensiero critico, nonché di comunicazione e collaborazione (la capacità di comunicare in modo efficace e di lavorare in team è essenziale in molti ambienti di lavoro, anche quando si utilizza l’A.I.). Le competenze richieste possono variare in base all’industria, al settore e alle specifiche esigenze delle singole aziende. Ciò detto, vediamo crescere la richiesta di esperti in ambiti specifici quali product management, chief data officer, e tutte le diverse professionalità connesse con l’A.I..

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