Energia elettrica, fine del mercato tutelato: 4,5 milioni di clienti all’asta

Il 10 gennaio 20 soggetti presenteranno le loro offerte per 26 lotti, secondo le regole stabilite dall'Autorità Arera. L'esito finale si avrà il 6 febbraio. Le persone “vulnerabili” resteranno nel regime di tutela

energia elettrica mercato tutelatoNando Vidal/iStockPhoto

La data fatidica, già rinviata di un mese, è domani: mercoledì 10 gennaio 2024. Circa 4,5 milioni di clienti italiani dell’energia elettrica saranno assegnati in aste coordinate da Acquirente Unico, società del gruppo pubblico Gse (Gestore dei servizi energetici). Secondo la legge, infatti, dal primo luglio questi cittadini usciranno dal mercato tutelato e quindi dalle tariffe stabilite dall’Autorità Arera, che ha definito anche le regole per il passaggio in corso.

Rimarranno nel regime di tutela soltanto le persone “vulnerabili”: gli over 75, i disabili, chi è in condizioni economicamente svantaggiate e chi si trova in gravi condizioni di salute, tali da richiedere l’uso di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate con la corrente.

Per gli altri, fra il vecchio regime e il nuovo mercato libero, si attiva un limbo detto Servizio a tutele graduali (Stg), operativo fino a marzo 2027: l’obiettivo delle aste, che vedono partecipare 20 soggetti, è proprio capire quali operatori si occuperanno di gestire questa fase transitoria, in cui il prezzo della materia prima sarà variabile e basato sulla media dei valori del Prezzo Unico Nazionale.

Le aste per il mercato tutelato dell’energia elettrica

I partecipanti si sfideranno esclusivamente sul costo di commercializzazione, in un turno unico, a busta chiusa: chi offre il prezzo più basso, che potrebbe persino avere il segno meno davanti pur di aggiudicarsi l’asta, vincerà il lotto in questione, per un massimo di sette lotti e il 30% sul totale nazionale.

La procedura ha previsto quindi la distribuzione dei clienti della luce in 26 lotti, per zone territoriali. Dei 20 soggetti ammessi dall’Arera si sa solo che 16 sono imprese, tre consistono in raggruppamenti di società e l’ultima, l’unica di cui si conosce il nome, è un’azienda esclusa ma poi riammessa con riserva dal Tar.

La diatriba riguarda Octopus Energy che, essendo arrivato nel nostro Paese a luglio 2022, non avrebbe fatto in tempo ad assolvere il requisito di aver servito almeno 100 mila utenze al 30 giugno 2023. L’operatore britannico ha presentato ricorso affermando che in una gara europea vanno tenuti in considerazione anche i clienti che ha nel Vecchio Continente. Il verdetto arriverà il 6 marzo.

A ogni modo le tappe successive saranno queste: i partecipanti conosceranno l’esito provvisorio l’11 gennaio, poi ci sarà l’asta di riparazione per eventuali lotti non assegnati – nel caso in cui ad esempio siano state superate le soglie massime. I risultati finali verranno diffusi il 6 febbraio. Per quanto concerne il gas, la tutela si è conclusa l’1 gennaio 2024.

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