Gin Portofino: il gusto del Mediterraneo in un bicchiere

Alla scoperta di un distillato artigianale il cui mix unico di aromi riporta con la mente nell'incantevole villaggio incastonato tra le colline liguri e il Mar Mediterraneo

Un distillato artigianale nato con la volontà di catturare le sensazioni da sogno di un incantevole villaggio incastonato tra le colline liguri e il Mar Mediterraneo. Non a caso Portofino Dry Gin deve il suo nome proprio all’omonimo borgo gioiello della Riviera ligure di Levante, storico villaggio di pescatori nato intorno a un piccolo porto dove edifici multicolore fiancheggiano la costa turchese. E il design della sua bottiglia lo omaggia, raffigurando quelle iconiche case colorate e le verdi colline alle loro spalle.

“La nostra missione”, recita il sito ufficiale “è di condividere con il mondo il fascino nascosto di questo borgo e delle sue tradizioni, facendo in modo che ad ogni sorso la magica sensazione di passeggiare lungo la ‘Piazzetta’ rimanga con te – ovunque tu sia”.

La storia del gin Portofino

L’azienda che ha creato Portofino Dry Gin si chiama Pudel Srl, in omaggio a Klaus Pudel, il nonno del cofondatore Ruggero. Ammirato da molti per aver salvato Portofino dalla distruzione durante la Seconda Guerra Mondiale, negli anni 50 e 60 Pudel ha ospitato alcune delle più belle feste dell’epoca della Dolce Vita e ha trasmesso il suo amore per la riviera ligure ai suoi eredi, di generazione in generazione.

È proprio questo suo amore che il nipote Ruggero Raymo, insieme con i suoi soci Alessandro Briola e Chris Egger, desidera riflettere nell’inconfondibile carattere mediterraneo del suo gin.

Come viene prodotto Portofino Dry Gin

Sono 21 le botaniche selezionate – per le loro intense proprietà aromatiche – per la produzione del Gin Portofino e raccolte a mano in un giardino botanico appositamente coltivato biologicamente sulle colline del borgo di Portofino. Qui, infatti, il microclima della regione permette alla vegetazione mediterranea di crescere rigogliosa tutto l’anno.

Milano-Portofino-Cocktail

La ricetta completa per creare questo mix unico è, naturalmente, segreta, ma si sa che limoni, lavanda, rosmarino, maggiorana, salvia, iris e rosa sono combinati a ingredienti locali. Anche la produzione avviene poco distante, nella storica Antica Distilleria Quaglia, una delle più longeve e rinomate in Italia. Qui passato e presente s’incontrano: se da un lato ogni botanica viene distillata utilizzando un vecchio alambicco in rame, dall’altro si sfrutta una tecnologia all’avanguardia, che grazie alla distillazione sottovuoto riesce a preservare gli aromi più delicati delle botaniche stesse.

Il risultato? All’assaggio le prime note dominanti sono quelle del limone e del ginepro, che lasciano poi il posto a un universo di profumi tipicamente mediterranei: dal rosmarino e dalla lavanda della macchia costiera alle note dolci e delicate di maggiorana e salvia che evocano il gusto della tradizionale cucina ligure. Un mix unico che riporta con la mente in uno dei luoghi più iconici della riviera ligure.

Sostenibilità al centro

Ispirati dalla bellezza del paesaggio, della storia e della tradizione ligure, i produttori del gin Portofino non potevano non impegnarsi per preservare e proteggere la comunità e l’ambiente. Da un lato i prodotti botanici utilizzati nella produzione sono coltivati in maniera organica e il più sostenibile possibile, cercando di ridurre al minimo il consumo di acqua ed energia.

Dall’altro, sul fronte del packaging, gli imballaggi sono realizzati con materiali certificati FSC e nel tempo è stato ridotta la quantità di vetro utilizzata nella produzione delle bottiglie (mantenendo il loro design distintivo), così come sono stati ridotti i volumi di trasporto e quindi le emissioni di gas serra.

Guardando al di là della produzione aziendale, quest’anno è stata anche siglata una partnership a lungo termine con One Ocean Foundation per sostenere azioni concrete con particolare attenzione a quelle volte a preservare l’area di Portofino. Tra queste, l’imminente progetto congiunto volto a ripiantare il Golfo del Tigullio con la Posidonia Oceanica: un’alga che svolge un ruolo importante nell’ecosistema marino, catturando anidride carbonica (CO2), generando ossigeno e fornendo habitat e nutrimento a molte specie di pesci, crostacei e molluschi.

La Pudel sostiene, inoltre, One Tree Planted, un’organizzazione non profit impegnata a ripristinare le foreste e gli ambienti naturali in tutto il mondo, per combattere il cambiamento climatico.

Infine, Portofino Dry Gin è tra i primi nel suo settore ad aderire al sistema di distribuzione ecoSPIRIT, che utilizza la prima tecnologia volta a eliminare l’uso del vetro monouso per gli alcolici. Il cuore del progetto è l’ecoTOTE: un avveniristico contenitore riciclabile che permette di ridurre il consumo di bottiglie monouso, favorendo un modello di economia circolare.

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Come gustare Portofino Dry Gin?

Ma come apprezzare al meglio il gusto di questo gin così particolare? Oltre che liscio, come ogni buon distillato può essere utilizzato per preparare ottimi cocktail. Gli appassionati mixologist possono trovare diverse ricette, più o meno elaborate, sul sito ufficiale di Portofino Dry Gin.

Per cominciare, noi consigliamo un Milano-Portofino.

Ecco la ricetta:

  • Miscelare 5 cl di Portofino Dry Gin e 10 cl di Campari soda.
  • Servire con molto ghiaccio e guarnire con una scorza d’arancia.

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