Dimenticate Londra con Hoxton e Shoreditch, Parigi con Belleville e Berlino con Prenzlauer Berg, scordatevi anche di Williamsburg a Brooklyn, di Echo Park a Los Angeles e del Mission District di San Francisco, la nuova capitale del mondo hipster è Budapest. La cultura alternativa ha infatti colonizzato uno dei più antichi e centrali distretti della capitale ungherese, il VII. Sito sulla riva di Pest del Danubio, Erzsébetváros, ovvero la città di Elisabetta, è l’ex quartiere ebraico di Budapest, quello che ospita la più grande sinagoga europea, la Dohany Utca. Un luogo dove il passato fa i conti con uno straripante presente. Qui, infatti si trovano, spesso celati da un’architettura antica, i locali più underground e alternativi della città. Nei cosiddetti “ruin pub”, ovvero i bar e i locali sorti nei cortili e nei palazzi abbandonati, si riuniscono gli ungheresi che rifuggono dalla cultura “mainstream”. Come il Szimpla Kert, lo spazio per happening creato all’interno di una fabbrica abbandonata, dove non solo è possibile gustare una birra o un drink, ma nel quale è possibile assistere a un concerto live, a una mostra di film, guardare un’esposizione fotografica e di design.
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